CATANZARO È stata chiesta la conferma della condanna di primo grado, 22 anni di reclusione, per Erdei Romeo Bogdan, 24 anni, rumeno accusato di avere ucciso, soffocandola con dei cuscini, la signora Lucia Ioppolo, 86 anni, trovata senza vita il 23 novembre 2013 nella sua casa di Soriano Calabro. Martedì il procuratore generale ha effettuato la requisitoria ripercorrendo le varie fasi delle indagini che hanno portato all’arresto e alla condanna in primo grado di Bogdan. Le indagini sono partite da alcune tracce biologiche trovate sotto le unghie della donna subito dopo il ritrovamento del cadavere disteso nel corridoio della sua casa a pian terreno. L’abitazione era stata vistosamente messa a soqquadro, probabilmente nel tentativo di trovare denaro e monili in oro. Le indagini si erano presto dirette verso il giovane rumeno, vicino di casa della donna, abituato, come i suoi familiari, a sbrigare piccole incombenze per la Ioppoli, come comprare la medicine, in cambio di pochi euro o di generi di prima necessità. Subito dopo l’omicidio Bogdan era partito per la Romania, tornando solo qualche mese dopo a trovare i genitori. Fu in quella occasione che i carabinieri erano riusciti ad approfittare della sua presenza e prelevare, con la scusa di un controllo, un campione di saliva. Il Dna estratto risultò coincidere con quello della vittima. Ma secondo l’avvocato dell’imputato, Piero Chiodo, quella del Dna non è una prova schiacciante perché sia il rumeno che altri testimoni hanno affermato che Bogdan aveva soccorso la signora Ioppolo un mese prima dell’omicidio e quelle tracce potrebbero risalire indietro nel tempo. Nessuna impronta è stata, invece, trovata sui cuscini con in quali l’anziana è stata soffocata. E per quanto riguarda le intercettazioni queste, ha affermato Chiodo, sarebbero una prova più a discarico che a carico dell’imputato visto che in un passaggio la madre di Bogdan parla di dimostrare l’innocenza del figlio e poi chiedere i danni. In primo grado sono prevalse le tesi dell’accusa con una condanna a 22 anni di reclusione. La prossima udienza d’appello è prevista per il 26 gennaio.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it
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