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La gita a Strasburgo pagata dalla Provincia di Reggio

REGGIO CALABRIA Che ci fa una ventenne reggina alla “Settimana della Democrazia locale” organizzata a Strasburgo? Rappresenta la morente provincia di Reggio Calabria e per questo incassa ben 4…

Pubblicato il: 15/12/2016 – 10:33
La gita a Strasburgo pagata dalla Provincia di Reggio

REGGIO CALABRIA Che ci fa una ventenne reggina alla “Settimana della Democrazia locale” organizzata a Strasburgo? Rappresenta la morente provincia di Reggio Calabria e per questo incassa ben 40 mila euro. È successo – a rivelarlo è stato il Quotidiano del Sud – nell’ottobre scorso, quando Ana Maria Petrea, giovanissima presidente dell’associazione Ikona è stata spedita da Palazzo Alvaro a presentare in terra francese il progetto “Unforgettable”, non meglio precisata iniziativa «per non dimenticare le stragi religiose e, per promuovere il dialogo interculturale e interreligioso, la cittadinanza democratica e la costruzione di società inclusive».
Ma oltre che «indimenticabile (unforgettable)», il progetto generosamente sponsorizzato dalla Provincia risulta anche misterioso, perché non è possibile scovarne traccia. Niente nelle delibere della provincia che autorizzano la liquidazione di 40mila euro a Petrea, niente neanche su internet o sui social. Qualcosa l’ha rivelata qualche mese fa l’ex presidente del consiglio provinciale Antonio Eroi, che con una nota stampa ha informato su un incontro organizzato al liceo Piria di Rosarno, conclusosi con la premiazione di due studenti per la realizzazione di alcuni contenuti per il sito web del progetto “Unforgettable” ed un racconto multimediale sulla strage dei Valdesi di Calabria. Ma anche del sito sul web ancora non c’è traccia alcuna. Assente dal web, come dai social – a differenza della sua attivissima e fotogenica presidente – è anche l’associazione Ikona, “creatura” della Petrea, pensata per dare voce alla comunità rumena di stanza a Reggio. Come? Con precisione non si sa.
L’unica iniziativa cui Ikona è ufficialmente legata è lo sportello Infokiosk, inaugurato nel novembre 2015 con tanto di benedizione del patriarca ortodosso. A darne notizia era stato sempre l’ex presidente Eroi, con una nota stampa in cui sottolineava come lo sportello fosse pensato per «fornire supporto a tutti quei romeni in cerca di lavoro, prestazioni sanitarie o semplice aiuto per una maggiore integrazione sociale». Quale sia stata nel corso del tempo l’attività dello sportello, ma soprattutto chi l’abbia finanziata non è dato sapere. A raccontarlo potrebbe essere la Procura, cui più di uno ha mandato esposti e segnalazioni. 

a. c.

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