ROMA Nuove speranze per i lavoratori del porto di Gioia Tauro. Secondo la viceministra uscente dello Sviluppo economico, Teresa Bellanova, il governo è pronto a varare un decreto legge per salvare i lavoratori dei porti di Taranto, Gioia Tauro e Cagliari addetti alla movimentazione dei container e che nel nuovo anno sarebbero dovuti passare all’Agenzia per il lavoro portuale. La storia è nota: l’emendamento che doveva essere inserito nella legge di Bilancio è saltato sia alla Camera, quanto al Senato dove è stato approvato un testo identico rispetto a quello varato a Montecitorio a causa del voto di fiducia posto sulla legge.
Fra Taranto, Gioia Tauro e Cagliari i lavoratori interessati sono circa un migliaio. Per questi, la cassa integrazione scade a fine anno, dopodichè andranno in mobilità. «Il decreto è l’unica soluzione perchè entra in vigore subito dopo la firma e qui c’è l’urgenza – dice il vice ministro – di assicurare un sostegno di reddito ai lavoratori, ma anche di formare le competenze e le professionalità che servono al rilancio dei tre porti». Prima dell’estate, il governo aveva già concordato con i sindacati la nascita dell’Agenzia firmando specifici accordi a Palazzo Chigi.
Riqualificazione e rioccupazione del personale nell’arco di 36 mesi; istituzione dell’Agenzia a carico delle singole Autorità portuali interessate: corresponsione ai lavoratori di un’indennità per le giornate di mancato avvio al lavoro; una spesa stimata di 18,144 milioni di euro nel 2017, 14,112 milioni nel 2018 e di 8,064 nel 2019. Questi i punti fermi dell’emendamento.
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