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Lo Stakanov delle cabinovie di Camigliatello

CAMIGLIATELLO SILANO Altro che fannulloni. Qui siamo davanti a numeri che farebbero impallidire Aleksej Stakanov, mitologico minatore russo ed eroe del lavoro socialista. Non siamo in miniera ma su…

Pubblicato il: 18/12/2016 – 11:24
Lo Stakanov delle cabinovie di Camigliatello

CAMIGLIATELLO SILANO Altro che fannulloni. Qui siamo davanti a numeri che farebbero impallidire Aleksej Stakanov, mitologico minatore russo ed eroe del lavoro socialista. Non siamo in miniera ma sulle piste di Camigliatello. Non si maneggia un piccone ma una cabinovia. Però, a leggere la delibera firmata il 23 novembre dal direttore generale dell’Arsac Italo Antonucci, c’è da rimangiarsi tutto il chiacchiericcio decennale sui dipendenti sfaticati e imboscati tra i monti della Sila. In un solo colpo a uno dei capi servizio degli impianti di Camigliatello vengono riconosciuti 54.882 euro (lordi) per il lavoro extra prestato nel corso degli anni. La cifra è la traduzione in denaro del «monte ore non goduto»: 22 giorni di ferie, 652 ore di permessi e 1.859 ore di recupero «per eccedenze di ore lavorate e di mancati riposi».
Certo, arriveranno le ritenute fiscali e contributive e taglieranno il gruzzolo. Ma è un piccolo record. E dipende dal fatto che capi servizio ce ne sono soltanto due. Infatti – i virgolettati arrivano dalla delibera – «per causa della persistente carenza di figure con la qualifica di capo servizio, nonostante (il dipendente, ndr) abbia usufruito di lunghi periodi di ferie nei momenti di non attività degli impianti, non è stato possibile far godere tutte le ferie, permessi e recuperi accumulati nel corso degli anni al fine di garantire l’esercizio degli impianti».
Stakanov ha accumulato così un piccolo tesoretto. E, con le falle ancora aperte nell’organico, per lui non è ancora arrivato il momento di appendere i guanti al chiodo: nel mese di marzo 2017, il dipendente maturerà il diritto alla pensione «ma, vista la necessità di dover garantire l’esercizio dell’impianto, ha manifestato, con atto scritto, la disponibilità a restare in servizio fino a quando non sarà risolto il problema legato all’ottenimento del patentino di capo servizio del personale candidato a tale mansione». Qualche altro mese di superlavoro: che sarà mai.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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