REGGIO CALABRIA Qualcosa (forse) è cambiato. In un colpo solo il consiglio regionale approva due provvedimenti attesi da decenni: Il Piano Trasporti e il Piano rifiuti. Se si tratterà di un “cambiamento epocale”, come qualcuno azzarda in aula, sarà solo il tempo a dirlo. Di certo i due Piani tentano di dare risposte e soluzioni a due dei settori regionali più critici.
Il Piano Trasporti, in particolare, diventa legge dopo tre diversi passaggi in Consiglio. È stato l’assessore Francesco Russo a ripercorrere, in rigoroso ordine cronologico, tutte le tappe che hanno portato alla stesura finale del provvedimento. Dalle proposte preliminari alle analisi sociali, economiche, ambientali; dalle consultazioni per favorire la partecipazione al processo di elaborazione alla presentazione del Piano a Bruxelles; dai dibattiti nelle università fino ai confronti nelle commissioni. «La Calabria – commenta Russo – è adesso l’unica regione d’Italia ad avere un Prt di seconda generazione». Poi snocciola alcuni numeri: 8mila contatti complessivi, 409 Comuni coinvolti, 50 tecnici di dipartimento impegnati, 7.500 pagine aperte sul sito web della Regione. È il Piano delle «10 misure per ognuna delle 10 azioni previste». Russo assicura che ne sono state già avviate 14 su 100, tra cui quelle che riguardano la Zes di Gioia Tauro, il Gateway e il bacino di carenaggio. In via di definizione anche il progetto per il controllo telematico dello Stretto: «Stiamo per affidarlo, per la prima volta la Calabria accederà alle risorse delle regioni a 5 stelle, che normalmente vanno alla Baviera o alla Lombardia».
Quello approvato oggi «è un piano realistico troppo realistico, che racconta alla Calabria solo la verità e nient’altro che la verità. Adesso ci aspetta altro lavoro, non solo per quel che riguarda il monitoraggio. Serve infatti un piano generale per la riduzione del rischio: in questo senso abbiamo inserito la possibilità di sviluppare i piani comunali di protezione civile».
Russo cita Rino Gaetano («noi ci crediamo che il cielo è sempre più blu”») e Pitagora. E infine anche Papa Francesco e il suo motto «prima di tutto ascoltare». «Dobbiamo fare dell’ascolto – spiega – il nostro dettato principale. Abbiamo modificato intere parti del piano perché tutti i contributi lo hanno rinforzato moltissimo. Questo Consiglio consegna alla Calabria un documento perfettibile ma che disegna un domani reale, non un domani impregnato di dubbi».
GLI EMENDAMENTI Passa l’emendamento (presentato da Graziano e Guccione) che prevede la realizzazione dell’aeroporto della Sibaritide «al fine di collegare aree a forte valenza turistica». Interviene solo Flora Sculco che, proprio in riferimento al nuovo e futuribile aeroporto, paventa il rischio di alimentare nuovi campanilismi e decide per questo di astenersi dal voto. Via libera anche agli emendamenti di Guccione sull’A3 e in particolare sulle tratte Morano-Frascineto-Sibari, le cui caratteristiche dimensionali saranno adeguate al resto dell’autostrada.
TRENITALIA Nel corso della seduta, inoltre, l’assessore ai Trasporti Roberto Musmanno ha riferito che sono state avviate le procedure per la pubblicazione delle informazioni per l’affidamento diretto a Trenitalia del servizio pubblico per 10 anni, eventualmente prorogabili di altri 5, con decorrenza dall’1 gennaio 2018. «Si completa così – ha spiegato – un iter che allinea la Calabria con quanto sta avvenendo in tutta Italia».
PIANO RIFIUTI Luce verde a maggioranza anche per il Piano regionale sui rifiuti e il Piano regionale amianto per la Calabria, illustrato in aula dall’assessore regionale all’Ambiente Antonella Rizzo. Il Prgr prevede, tra le altre cose, il raggiungimento del 45% di raccolta differenziata entro il 2018 e del 65% entro il 2020.
Il nuovo Piano rappresenta il pretesto per un nuovo scontro all’arma bianca tra il governatore Oliverio e Carlo Guccione. Il consigliere dem si astiene e va giù duro: «Diciamoci la verità, questo Piano non funzionerà: ci sono lacune, sia per le “discariche zero”, perché sappiamo tutti che non è possibile, che è una bugia, sia in riferimento alla gestione dell’amianto. Se non vengono subito costituite le Ati bisogna usare i poteri sostitutivi. La giunta e il presidente devono dare un segnale, altrimenti questo Piano è aria fritta». Parole che per Oliverio sono come punture di spillo. «Le nostre non sono chiacchiere. Portiamo a compimento un percorso di programmazione importante in settori altrettanto importanti. Un Piano per il quale c’è stato confronto approfondito anche in consiglio regionale».
Il governatore ricorda anche il lungo commissariamento del settore «che ci ha fatto vivere in un’emergenza permanente e non governata, che veniva accesa all’occorrenza per giustificare la straordinarietà della gestione. Da due anni noi abbiamo messo mano al problema: l’emergenza non è definitivamente risolta ma è sotto controllo, perché nella stragrande maggioranza delle città non abbiamo più montagne di rifiuti nelle strade». Oggi è invece il momento di rivendicare un Piano che punta sull’accelerazione della raccolta differenziata, la creazione degli ecodistretti e la chiusura di diversi impianti sul territorio regionale, che rientrano nell’obiettivo “discariche zero”. «Con noi – spiegato ancora Oliverio – non si apriranno nuove discariche: non è una scelta per favorire i privati, ma è una scelta che rientra in una filosofia precisa». Nel Piano, infine, «contemporaneamente al governo dell’emergenza c’è la creazione del “sistema rifiuti”, che in Calabria possono diventare una risorsa».
LE REAZIONI Si tratta, commenta il presidente della commissione Ambiente Domenico Bevacqua, di «uno dei provvedimenti più importanti dal punto di vista sociale ed economico. Finalmente questo Consiglio si assume la responsabilità di normalizzare un settore così importante per le sorti di questa regione. Abbiamo uno strumento compiuto, a noi ora tocca sviluppare tutte le potenzialità di questo piano».
«Senza i correttivi necessari rispetto al principio “discariche zero”, se il Piano dovesse restare così com’è, non consentirà a Crotone di liberarsi di alcuni milioni di metri cubi di veleni. La bonifica va fatta e non c’è tempo da perdere», puntualizza invece Sculco, che anche in questo caso si astiene.
«Non c’è una visione, sono solo chiacchiere e slogan», taglia corto Fausto Orsomarso (Misto), che vota contro insieme al resto del gruppo.
«Oggi c’è uno sforzo che apre al dialogo con le “sentinelle” della tutela dell’ambiente, che sono i sindaci. Un dialogo che aiuta un processo di riforma», commenta invece Giuseppe Aieta (Pd).
«La giunta – sottolinea Alessandro Nicolò – dovrebbe dire ai calabresi che qui si pagano le tasse sui rifiuti più alte d’Italia». Di tutt’altro segno l’intervento di Giuseppe Giudiceandrea (Dp): «È un cambiamento epocale, lento ma inesorabile». «Soprattutto dopo il referendum – gli fa eco Mimmo Tallini (Misto) – i calabresi non hanno percepito questo cambiamento. Fossi in voi non sarei tanto entusiasta».
Nuovo rinvio alla proposta di legge “antiobiettori”, che prevede la formazione di un elenco di medici abortisti in ogni Asp e Azienda ospedaliera della regione. Sarà discussa tra due giorni, quando in Aula arriverà la manovra finanziaria.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
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