Fondi Ue, Bruxelles blocca 174,5 milioni

CATANZARO Decine di milioni di euro di Fondi Ue che potrebbero svanire in un colpo pregiudicando le già martoriate casse regionali. Nell’ultimo report della Commissione europea per la liquidazione del saldo di spesa delle risorse europee in materia di Agricoltura, ben oltre 174 milioni di euro destinati alla Calabria sono stati bloccati. E rischiano così di non essere mai trasferiti nelle casse regionali. Una cifra monstre legata – come hanno appurato i tecnici Direzione J. Audit delle spese agricole della Commissione – ad «errori rilevanti» commessi dalla Regione nella gestione del Programma di sviluppo rurale 2007-2013.
Si tratta in particolare di 174.553.404,78 di euro riferiti all’ultimo esercizio di attuazione per il periodo di programmazione 2007-2013 del Feasr e cioè quello inerente il periodo che va dal 16.10.2014 al 31.12.2015. Periodo dunque in cui era nella piena operatività la gestione amministrativa dell’esecutivo Oliverio.

SOMME BLOCCATE Nella relazione di sintesi stilata dal Dg Agricoltura della Commissione, emerge che tra le somme che l’Ue ha proceduto a liquidare per le spese sostenute nel periodo dal 16 ottobre 2014 al 31 dicembre 2015 relative al periodo di programmazione 2007-2013 non sono contemplate quelle presentate all’Arcea: appunto oltre 174,5 milioni di euro. Da quanto appurato inoltre l’Agenzia calabrese sarebbe l’unico organismo pagatore regionale a cui non gli si riconosce la liquidazione. La Commissione al termine della verifica dei conti annuali e della documentazione avrebbe infatti optato per la sospensione della decisione sulla Calabria e conseguentemente “congelato” i trasferimenti delle somme richieste dall’Arcea. Stando a quanto appurato, sarebbero emersi «errori rilevanti» tali da rendere «necessario un esame più accurato» e bloccare la liquidazione dei conti.

LA CORSA CONTRO IL TEMPO La decisione finale sullo sblocco totale o parziale delle somme ovvero sulla revoca sarà adottata dalla Commissione entro fine anno. Un duro colpo per la Calabria che se non sarà in grado di farsi riconoscere le somme da Bruxelles dovrà rispondere direttamente con fondi propri di bilancio a quanto già riconosciuto ai beneficiari delle misure del Programma di sviluppo rurale. E con un bilancio come quello calabrese da sempre ingessato su spese fisse inamovibili (vedasi spesa sanitaria) diventerà al dir poco ostico risolvere la questione.
Un nuovo bubbone per l’esecutivo che rischia di riversare effetti devastanti qualora non fosse stato anche accantonato uno specifico capitolo di spesa nel bilancio di previsione che Palazzo Campanella è chiamato ad approvare nelle prossime ore. E chissà se il governatore anche su questa materia sarà costretto ad avviare una nuova “indagine interna”, l’ennesima.

Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it