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Processo Perseo, ergastolo per Arcieri e Trovato

LAMEZIA TERME Ergastolo per Vincenzo Arcieri e Franco Trovato, 28 anni per Antonio Voci e assolto Giancarlo Chirumbolo. Questa la sentenza emessa martedì dalla corte d’Assise di Catanzaro in o…

Pubblicato il: 20/12/2016 – 16:36
Processo Perseo, ergastolo per Arcieri e Trovato

LAMEZIA TERME Ergastolo per Vincenzo Arcieri e Franco Trovato, 28 anni per Antonio Voci e assolto Giancarlo Chirumbolo. Questa la sentenza emessa martedì dalla corte d’Assise di Catanzaro in ordine agli omicidi del procedimento “Perseo”, avvenuti tra il 2005 e il 2010 nel corso della guerra di mafia che ha visto coinvolta la cosca Giampà. Nel corso della requisitoria il sostituto procuratore Elio Romano aveva chiesto tre ergastoli e l’assoluzione di Chirumbolo accusato di avere partecipato all’omicidio di Bruno Cittadino. Ma nei suoi confronti aveva fatto dichiarazioni accusatorie solo il collaboratore Giuseppe Giampà mentre gli altri pentiti (tar cui Angelo Torcasio, Francesco Vasile e infine Pasquale Giampà) non ne hanno fatto menzione. Il processo contemplava i delitti di Bruno Cittadino, Giuseppe Chirumbolo, Nicola Gualtieri e Pietro Pulice.
In particolare ogni imputato avrebbe un ruolo bene preciso in questi omicidi: Franco Trovato è accusato di avere fornito il proprio magazzino per l’omicidio di Giuseppe Chirumbolo, avvenuto il 31 marzo 2010.
Antonio voci avrebbe procurato l’auto per l’omicidio di Nicola Gualtieri, ucciso il 25 novembre 2010. Vincenzo Arcieri è accusato di avere condotto Pietro Pulice sul luogo in cui è stato freddato, il 28 settembre 2005. L’accusa per Giancarlo Chirumbolo era quella, sostenuta da Giuseppe Giampà, di avere fatto da palo per l’omicidio di Bruno Cittadino avvenuto il 31 luglio 2008.
Secondo le risultanze dell’indagine, registrate nell’ordinanza dell’operazione “Perseo”
la nuova guerra di mafia che insanguinò Lamezia ebbe inizio col nuovo millennio. «A partire da tale momento, infatti, gli organi di vertice del locale di ‘ndrangheta Cerra – Torcasio – Gualtieri- Giampà, costituente fino ad allora un’unica organizzazione criminale, a seguito di una grave scissione interna, divenivano i protagonisti di una cruenta guerra di mafia che letteralmente insanguinava le strade della città di Lamezia Terme, destando terrore nella popolazione civile».
«Da tale momento – scrive il sostituto procuratore Elio Romano – iniziava una spirale di efferati omicidi che – con qualche breve intervallo – è giunta sino ai giorni nostri».

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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