REGGIO CALABRIA La nomina di Giulio Carpentieri a direttore amministrativo dell’Azienda ospedaliera di Reggio Calabria è irregolare. Di tempo ne è servito, ma anche l’Avvocatura regionale ha posto il proprio sigillo su una questione che – tra esposti, polemiche e indagini della Procura – si trascina da mesi. Il parere dell’ufficio legale della Regione è arrivato, non senza difficoltà (l’avvocato che se n’è occupato scrive che «tutta la documentazione richiamata non è stata inoltrata al dipartimento competente»), lo scorso 26 ottobre. E non lascia dubbi. Frank Benedetto avrebbe sì potuto scegliere l’ex segretario del consiglio regionale per affiancarlo al timone dell’Ao, ma non affidandogli l’incarico per tre anni.
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I legali hanno analizzato le norme di riferimento (e le loro modifiche) e sono giunti a una conclusione che non lascia spazio a interpretazioni.«È evidente – scrivono – che è possibile conferire incarichi direttivi e dirigenziali a lavoratori in quiescenza a titolo gratuito, con il limite annuale. L’incarico di direttore amministrativo, pertanto, a lavoratori in quiescenza può essere conferito gratuitamente ed esclusivamente per la durata di un anno, né prorogabile né rinnovabile». A Carpentieri, invece, era stato conferito un incarico triennale (durata che si applica ai lavoratori che non siano in pensione). C’è di più. Il limite “giusto” compare anche nella delibera di giunta regionale (la numero 35 del 24 febbraio 2016) che allarga la partecipazione all’avviso per l’attribuzione dell’incarico anche ai pensionati. Spiegando, però, nelle premesse che «gli incarichi (nel caso di lavoratori in pensione, ndr), le cariche e le collaborazioni sono comunque consentiti a titolo gratuito e che, per i soli incarichi dirigenziali e direttivi, ferma restando la gratuità, la durata non può essere superiore a un anno, non prorogabile né rinnovabile».
Tutto chiaro, dunque. E diventa anche più chiara la circostanza dell’allontanamento di Carpentieri dal proprio incarico, avvenuto il 27 ottobre 2016. Proprio all’indomani dell’emissione del parere da parte dell’Avvocatura. Per un fronte amministrativo chiuso, resta aperto quello giudiziario. La nomina di Carpentieri, pochi mesi fa, era costata a Benedetto un’iscrizione nel registro degli indagati per abuso d’ufficio. Secondo la Procura di Reggio Calabria, l’ormai ex direttore amministrativo non avrebbe potuto assumere quell’incarico in quanto privo dei requisiti necessari, tra cui «lo svolgimento di qualificata attività di direzione tecnica o amministrativa, con diretta responsabilità delle risorse umane strumentali, per un periodo di almeno cinque anni nell’ambito di enti e strutture sanitarie pubbliche o private di media o di grande dimensione». (ppp)
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