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Consiglio, approvati Bilancio e Legge di stabilità

REGGIO CALABRIA I consigli regionali che si concludevano a notte fonda a causa di centinaia e centinaia di emendamenti (clientelari e non) sono ormai un lontano ricordo. Il bilancio della Regione n…

Pubblicato il: 21/12/2016 – 21:24
Consiglio, approvati Bilancio e Legge di stabilità

REGGIO CALABRIA I consigli regionali che si concludevano a notte fonda a causa di centinaia e centinaia di emendamenti (clientelari e non) sono ormai un lontano ricordo. Il bilancio della Regione non concede più margini di autonomia e di scelta. Così Palazzo Campanella ha svolto il suo ruolo di semplice “notaio” approvando la manovra finanziaria elaborata dalla giunta. In un colpo solo hanno avuto disco verde il Documento di economica e finanza (Defr) 2017-2019, il Collegato e la legge di Stabilità 2017 e il bilancio di previsione 2017-2019. La manovra – che ammonta complessivamente a 5,2 miliardi – passa a maggioranza, con l’astensione di Ncd e il voto contrario del centrodestra.

OLIVERIO: LA REGIONE METTE I SOLDI Il bilancio lascia poco spazio alla fantasia: le risorse “liberate”, cioè soggette alle scelte discrezionali (della giunta, in questo caso) sono pari a 713 milioni. E infatti anche il governatore Oliverio conferma la «rigidità» di un bilancio che però svolge anche la funzione di «regolare il complesso delle risorse delle Regione» e che prevede «una consistente dose di fondi che entreranno nel nostro contesto economico». «Dal 2007 al 2014 – osserva il presidente della giunta – abbiamo perso 14 punti di Pil, per recuperare ce ne vuole. Per questo le risorse devono essere mirate per favorire l’occupazione, le imprese e affinché si possa mettere mano alla digitalizzazione di importanti servizi. Anche il Piano Trasporti e quello sui rifiuti (approvati due giorni fa, ndr) ci consentiranno di liberare risorse e di metterle in campo».
Domani il premier Gentiloni e il ministro Delrio inaugureranno l’A3, ma Oliverio assicura che, grazie ai fondi regionali, i lavori di ammodernamento non finiranno. Gli interventi riguarderanno i tratti Pizzo-Sant’Onofrio, più quelli di Morano e di Reggio. Allo stesso modo il governatore afferma di non voler rinunciare all’Alta velocità Salerno-Reggio e, a tal proposito, annuncia che a breve sarà avviato uno studio di fattibilità dal costo di 6 milioni di euro. Altre risorse riguarderanno anche la 106, soprattutto nel tratto tra Crotone e Sibari.
Oliverio si toglie i sassolini dalle scarpe soprattutto quando affronta il caso aeroporti. «A Reggio ci siamo assunti la responsabilità di pagare quote che non venivano pagate dal 2011 per evitare che l’aeroporto chiudesse. Ci stiamo facendo carico di un’opera di riorganizzazione del sistema aeroportuale. Non intendiamo rinunciare ai tre scali. Proprio ieri sono intervenuto con Enav affinché acceleri le procedure di affidamento della gestione (di Reggio e Crotone, ndr). In questo processo di riordino ci faremo carico anche delle clientele, perché non pensiamo di mandare a casa le persone, nonostante abbiano creato buchi».

LA RIFORMA Ma Oliverio, stimolato anche da Carlo Guccione, conviene sulla necessità di avviare un processo di “autoriforma”, attraverso un riordino degli enti e delle fondazioni. «Il Consiglio è la sede abilitata per un confronto di questo tipo e per definire gli strumenti necessari. Auspico si possa aprire una stagione di condivisione per un processo di autoriforma della Regione».

VISCOMI: MENO COSTI, MAGGIORI CONTROLLI «Essere riusciti a portare la manovra di bilancio prima di Natale – spiega il vicepresidente della giunta Antonio Viscomi – è la prova lampante di quanto possa essere proficua la collaborazione tra giunta e Consiglio. Il bilancio è lo strumento per dare fondamento alle politiche pubbliche. Serve un nuovo patto fiduciario tra tutti gli attori impegnati che può essere valido solo se c’è trasparenza ed efficienza». Inoltre, «serve una rivoluzione culturale che ci faccia capire che ogni problema di ogni singolo ente è un problema che si riversa sul tutto. C’è una sola maglietta e su quella c’è scritto Regione Calabria».
La manovra, aggiunge ancora il vicepresidente, va a incidere su settori critici, in particolare su Calabria verde. Viscomi sintetizza la questione con uno slogan: «Meno costi, più controlli e maggiori tutele». Secondo il vicepresidente è necessario «riorganizzare gli apparati con riforme possibili, responsabilizzare i controllori e razionalizzare le spese. Il nostro impegno è chiaro sul punto. La manovra prevede anche la riduzione delle spese della giunta regionale: dai 217 milioni del 2016 a 194 nel 2019 e nuove norme per la riscossione dei crediti nei confronti dei Comuni. Spero che questo bilancio possa segnare punto di svolta per la Calabria. Ora servono maggiori controlli e minori costi. Ogni euro investito deve avere effetto moltiplicatore».

GLI EMENDAMENTI Gli emendamenti approvati si contano sulla dita di una mano. Luce verde per quello (presentato dal capogruppo Pd Sebi Romeo) che, nell’ambito della regolamentazione delle spese del personale e di quelle di funzionamento degli enti strumentali, esclude quelli appartenenti al servizio sanitario regionale.
Ritirato, invece, l’emendamento (a firma Giudiceandrea) che intendeva prorogare fino al dicembre 2018 il contratto di lavoro di 19 operai assunti a tempo determinato al termine di un concorso del 2013 per garantire la prosecuzione delle attività nell’ambito della gestione dei rifiuti. «Le possibilità per la stabilizzazione si realizzeranno nel 2018», chiarisce in chiusura Viscomi. Niente da fare nemmeno per il finanziamento di 500mila euro (invocato da Esposito) che avrebbe scongiurato il licenziamento di 11 lavoratori del consorzio di bonifica Jonio Catanzarese.

GUCCIONE: STOP COMMISSARIAMENTO Secondo il dem “dissidente” Guccione, il bilancio «ci pone questioni importanti come la sanità. Deve finire la stagione del commissariamento e ne esistono le condizioni di legge per andare fuori dal Piano di rientro. La giunta dovrà proporre un nuovo piano sanitario regionale che corregge alcuni errori del passato. È un punto fondamentale che riguarda la gestione del bilancio. Siamo d’accordo a riaprire una trattativa col governo e a sobbarcarci il compito di lavorare a un piano condiviso a partire dalle risorse che abbiamo?».
L’ex assessore pone l’accento sulla necessità di riforme alla Regione in quanto istituzione, «altrimenti questa legislatura rischia di essere sprecata. Senza un salto di qualità nel processo riformatore il rischio è che questa istituzione possa essere travolta. È un processo che non si fa a colpi di maggioranza: deve essere condiviso. Può rappresentare vero banco di prova per realizzare la regione della programmazione. Questa è la grande partita da affrontare, altrimenti moriremo di ordinaria amministrazione».
Torna sulla questione sanitaria Fausto Orsomarso (Misto), che ricorda quanto fatto dall’ex governatore/commissario Scopelliti: «Ci ha messo la faccia mentre altri ci hanno messo e continuano a metterci le mani».
Entusiasta il commento alla manovra di Romeo: «Ha una visione strategica della Calabria e compie uno sforzo nei confronti delle fasce sociali meno abbienti. Chi non vede il lavoro di bonifica dell’amministrazione regionale messo in atto da Oliverio e dalla sua giunta nega totalmente l’evidenza». Dello stesso segno la disamina di Giovanni Nucera (La Sinistra): «Abbiamo normalizzato la Calabria, in questa legislatura stiamo facendo un lavoro importante e stiamo facendo il massimo. Se non sarà sufficiente lo vedremo tra tre anni».
«È un bilancio che lascia a desiderare nel merito – evidenzia il capogruppo di Fi Alessandro Nicolò –. Sono trascorsi due anni, ma sono mancate le convergenze per riscrivere la Carta della Regione».
Domenico Bevacqua (Pd) invita le opposizioni a parlare il «linguaggio della verità». «Serve – dice – una discussione seria che ci faccia capire che c’è un bilancio ingessato. E che c’è una burocrazia regionale che ha favorito questo ingessamento che ha portato a una situazione precaria delle casse della regione». Infine esorta Viscomi a fare una «operazione verità» per comunicare ai
calabresi tutti i debiti della Regione.

TECNICISMI Baldo Esposito (Ncd) critica l’unilateralismo dell’esecutivo regionale: «C’è stata una blindatura della maggioranza sulle risorse liberate. Assistiamo a scelte che non porteranno da nessuna parte se non a colmare dei buchi. Fossimo arrivati a una compartecipazione del bilancio avremmo anche fatto argine all’antipolitica». Opposta l’analisi di Michele Mirabello (Pd): «Lavoro certosino su settori nevralgici. Ora abbiamo il dovere di mettere in campo azioni di riforma sui consorzi di bonifica e sul mercato del lavoro. Su questi temi c’è l’occasione per un contributo bipartisan». A parere di Francesco Cannizzaro (Cdl), invece, la manovra dimostra «incapacità politica e amministrativa», dal momento che non prevede «nessuna misura per le imprese che soffrono e nessun percorso virtuoso nei settori strategici». Mimmo Tallini (Misto) la liquida così: «Il Consiglio è succube di Oliverio. Se l’assemblea non ha risorse per le politiche di sviluppo si può dire che non ci sono prospettive per la risoluzione dei problemi dei calabresi».

CONSIGLIO Nel corso della seduta è stato anche approvato il bilancio di previsione del consiglio regionale per gli esercizi 2017-2019. La manovra ammonta a 58 milioni di euro per ogni anno. L’Aula ha anche riconosciuto la legittimità dei debiti fuori bilancio derivanti da sentenze. «Appoggiamo le osservazioni dei revisori dei conti – ha detto Viscomi – e attiveremo una disamina analitica dei singoli decreti per accertare l’esistenza di eventuali responsabilità individuali».

PIANO CASA Nel corso della seduta è stato anche prorogato il Piano casa (su proposta di Bevacqua ed Esposito). Con la nuova norma, approvata all’unanimità, viene posticipato fino al 31 dicembre 2018 il termine per le istanze che i proprietari hanno facoltà di produrre per ristrutturare gli edifici.

IL PIANO DI COESIONE Il consiglio regionale ha inoltre approvato il Piano di Azione Coesione 201-2020 e il rendiconto di gestione 2014 dell’Arcea, l’agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura. Ok bipartisan anche all’istituzione della Riserva naturale “Valli Cupe”.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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