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Fango sul web, Lucano non ci sta e si dimette – IL VIDEO

REGGIO CALABRIA Non ci sta Domenico Lucano a vedere il suo operato da sindaco di Riace infangato da una mano anonima. A poche ore dalla diffusione sul web di una registrazione rubata con cui qualcu…

Pubblicato il: 21/12/2016 – 10:08
Fango sul web, Lucano non ci sta e si dimette – IL VIDEO

REGGIO CALABRIA Non ci sta Domenico Lucano a vedere il suo operato da sindaco di Riace infangato da una mano anonima. A poche ore dalla diffusione sul web di una registrazione rubata con cui qualcuno ha tentato di accusare il sindaco di aver pilotato un appalto, Lucano ha presentato le proprie dimissioni. In quell’audio, diffuso sotto forma di filmato, accompagnato da didascalie denigratorie, si ascolta il sindaco parlare con gli ex assessori Maurizio Cimino e Renzo Valilà del finanziamento in arrivo dalla Regione per interventi contro il dissesto idrogeologico.

FANGO SUL WEB Chi ha diffuso l’audio – su cui saranno le autorità competenti ad indagare – ha tentato di dare ad intendere che quei fondi siano stati dirottati sul campo sportivo. In realtà, ha spiegato Lucano con un post pubblicato qualche ora dopo la diffusione del filmato, «nella registrazione sotto inchiesta, stavo spiegando come da un contributo regionale finalizzato alla mitigazione del rischio idrogeologico lungo il torrente che attraversa Riace Marina era possibile valorizzare la superficie da mettere in sicurezza e renderla fruibile per attività ricreative, scolastiche, sportive. Addirittura nel futuro con uno specifico contributo sarebbe stato possibile completare l’opera e farla diventare un vero campo sportivo e fare felice i ragazzi di Riace e i numerosi ragazzi che vengono da ogni parte del mondo. Dove sta il male di tutto questo?».

SULLE DIMISSIONI DECIDA LA COMUNITÀ Ma a Lucano, convintamente “sindaco di strada”, non basta dare spiegazioni. Vuole che il suo mandato sia confortato dalla fiducia di chi amministra. Per questo annuncia le proprie dimissioni, che tuttavia – sottolinea – «non sono irreversibili, ho tempo 20 giorni per una decisione definitiva; metto nelle mani dei consiglieri comunali la decisione su di me e sul mio operato. Se ci sono delle incertezze è giusto che devono emergere e prenderne atto. Non voglio che ci sono ombre in grado di offuscare l’orizzonte politico e sociale che ha indicato una via possibile e alternativa nella prassi politica soprattutto dei piccoli governi locali».

ASSEMBLEA APERTA Per questo, la decisione definitiva sulla prosecuzione del suo mandato sarà vincolata all’esito di un’assemblea pubblica convocata per il prossimo 30 dicembre «per discutere a cuore aperto con tutti ed arrivare ad una decisione definitiva». Un appuntamento – scrive Lucano – a cui «spero che siate presenti in molti. Soprattutto quelli che condividono ideali per altri mondi possibili, categoria a cui sento di appartenere».

«NIENTE OMBRE SU RIACE» Una sorta di “verifica pubblica” cui il sindaco ha deciso di sottoporsi perché «non voglio che focolai di speranza e di luce vengano spenti per autorizzare chiunque a dire con i soliti luoghi comuni sulla politica “tanto sono tutti uguali”». In tanti hanno creduto e hanno sostenuto il modello Riace, Lucano lo sa. Per questo – aggiunge – «sono obbligato a rispettare i tantissimi compagni che ancora ci credono e ci crediamo a quel sogno infranto e sospeso che ha attraversato la mia generazione e che mi sono portato con me anche da Sindaco. Quante volte mi sono sentito fuori luogo negli apparati istituzionali ma ho dimostrato che è possibile gestire la cosa pubblica con un’idea di militanza politica senza mai fare nessun atto o azione per fini o vantaggi personali».

CONSENSO NONOSTANTE TUTTO «Riace – scrive Lucano – può parlare». Anzi, nelle intenzioni del sindaco deve farlo. È nelle mani della comunità allargata di Riace che lui ha rimesso il suo mandato, con la consapevolezza di aver instaurato un rapporto simbiotico, per nulla scontato. «Non è stato facile per uno come me ex avanguardia operaia e democrazia proletaria – ammette senza timore – avere avuto e conservato un consenso popolare».

FASTIDIO E forse è proprio alla luce dell’esperienza quasi trentennale di militanza, che Lucano riflette e con amarezza afferma: «Mentre sto scrivendo mi viene da ridere, ma se mi fermo a riflettere mi viene la tristezza e penso che in questi ultimi periodi stanno accadendo attorno a Riace e al messaggio politico che rappresenta tante incomprensioni e si stanno addensando strane ombre. A chi da fastidio? Non ho chiesto a nessuno niente, incarichi, ruoli, candidature. Ho sempre rifiutato proposte politiche, anche insistenti».

L’OMBRA DELLE MAFIE? Ma un sospetto probabilmente il sindaco ce l’ha «le mafie forse hanno imparato una nuova strategia: non mi chiamano con le persone che contano, amici degli amici, io non riconosco queste autorità; non mi fanno intimidazioni, violenze eclatanti perchè sono consapevoli di rendermi più forte, rimangono due possibilità: la mia vita o le diffamazioni e le denigrazioni». E da vecchio militante lo sa, contro il fango l’unica medicina è la fiducia della comunità.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it