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Lorenzin "allontana" Oliverio dalla sanità

ROMA E allora eccola la doccia fredda che in tanti, soprattutto tra i renziani del Pd, prefiguravano: la nomina di Mario Oliverio al vertice della sanità calabrese non è così scontata. Non bas…

Pubblicato il: 21/12/2016 – 17:09
Lorenzin "allontana" Oliverio dalla sanità

ROMA E allora eccola la doccia fredda che in tanti, soprattutto tra i renziani del Pd, prefiguravano: la nomina di Mario Oliverio al vertice della sanità calabrese non è così scontata. Non basta la norma inserita nella legge di Bilancio che elimina l’incompatibilità tra l’incarico di governatore e quello di commissario. Serve una scelta politica del governo. E questa volontà, almeno a registrare le parole della ministra della Salute Beatrice Lorenzin, non sembra esserci. Rispondendo a un’interrogazione del deputato forzista Roberto Occhiuto, durante il question time, in diretta televisiva sulla Rai, la ministra ha precisato che la norma sulla possibilità di avvalersi dei presidenti di Regione quali commissari ad acta per il rientro dai disavanzi sanitari non è ancora pubblicata, perché la legge di Bilancio 2017 non è stata ancora inserita in Gazzetta ufficiale. Primo avviso ai naviganti (in questo caso Oliverio e il campano De Luca): tale nomina è comunque «revocabile in qualunque momento con la sostituzione del commissario». Secondo messaggio in codice, dalla valenza politica ancora più forte: «La norma non esclude che si possa nominare un soggetto diverso dal presidente di Regione».
Messa in questa modo, per i due governatori non è proprio una strada in discesa. A ciò si aggiunga pure la volontà di Matteo Renzi di “rompere” con quel notabilato politico che nel Mezzogiorno finora ha portato al Pd più sconfitte che successi. Insomma, si naviga a vista. Occhiuto, dal canto suo, va all’attacco: «Il ministro (non la ministra, come vorrebbe nella nuova declinazione del linguaggio di genere la presidente Boldrini, ndr) in sostanza dice che non ha ancora pensato a cosa fare. Io vengo da una regione dove nonostante i sacrifici degli operatori del settore, chi è ricoverato in pronto soccorso alle 8 di mattina rischia di rimanere lì fino alle 21 senza ricevere cure. Proprio ieri è stato arrestato un sindacalista accusato di aver favorito assunzioni clientelari in un’Azienda sanitaria a ridosso delle elezioni regionali». È un fiume in piena, Occhiuto, nella replica all’intervento di Lorenzin: «Io arrivo da una regione dove non sono garantiti i livelli essenziali di assistenza. Il governo dovrebbe sostituirsi a chi dimostra incapacità nell’amministrare la sanità. Che senso ha una norma del genere? Non utilizzate la salute dei cittadini come merce di scambio per i vostri dirigenti politici locali». 

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it

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