di Pietro Bellantoni
21 dicembre
GIUSEPPE GIUDICEANDREA
(Consigliere regionale)
Su Facebook, dopo l’approvazione della legge “pro-aborto”: «La calma è la virtù dei forti, anche contro gli stalker istituzionali [si riferisce a Mangialavori]. Portiamo a casa un risultato meraviglioso, altro che inutile. Se davvero lo avessero ritenuto tale, avrebbero fatto meno rumore… tutto sommato per nulla».
21 dicembre
MARIO OLIVERIO/1
(Governatore della Calabria)
«In questo processo di riordino [degli aeroporti] ci faremo carico anche delle clientele, perché non pensiamo di mandare a casa le persone, nonostante abbiano creato buchi».
21 dicembre
MARIO OLIVERIO/2
Dopo che il ministro Lorenzin ha allontanato la possibilità di farlo diventare commissario della Sanità: «Il Parlamento ha legiferato, non credo si sia pervenuti a questa scelta solo per il gusto di cambiare una norma». Ma sai, Renzi il referendum l’ha perso al Sud…
21 dicembre
FAUSTO ORSOMARSO
(Consigliere regionale)
Durante la discussione della manovra finanziaria si parla anche di sanità. L’ex commissario Scopelliti? «Ci ha messo la faccia mentre altri ci hanno messo e continuano a metterci le mani».
22 dicembre
GIOVANNI BILARDI
(Senatore)
«Non ho nulla di personale contro nessuno ma ascoltando ieri la risposta del ministro Lorenzin all’interrogazione dell’on. Occhiuto ho la sensazione che Oliverio non sarà mai nominato commissario per il piano di rientro». Quando si dice godere delle disgrazie altrui.
22 dicembre
NICOLA GRATTERI/1
(Procuratore di Catanzaro)
Alla presentazione del libro “Padrini e padroni” a Enna: «Ricordo negli anni 70 ‘Ntoni Macrì, il capomafia che aveva in mano tre quarti dell’università di Messina. La gente di Locri, Gioiosa, Seminara, Siderno, Gioia Tauro, Rosarno, Reggio si laureava con corruttele, regalie, con minacce. Ricordo un professore universitario chiuso nel bidone della spazzatura e la mattina dopo lo hanno salvato i netturbini prima che accendessero la macchina. La Casa dello studente era in mano alla ‘ndrangheta: era una bazar, si vendeva di tutto droga, armi, kalashnikov, esplosivo qualsiasi cosa. Messina in quegli anni, era un pezzo della provincia di Reggio Calabria. Era gestita nel senso mafioso del termine dalla ‘ndrangheta».
22 dicembre
PAOLO GENTILONI
(Premier)
All’inaugurazione dell’A2 prende in prestito il titolo di Troisi: «Ringraziamo i cittadini per la pazienza. A loro dico “Scusate il ritardo” e credo che dobbiamo dirlo sinceramente nel momento in cui questo ritardo viene colmato».
22 dicembre
CLAUDIO DE VINCENTI
(Ministro per il Mezzogiorno)
«Tutta la Salerno-Reggio Calabria ora è almeno a quattro corsie e in alcuni tratti a sei». Due o tre per carreggiata.
22 dicembre
DOMENICO FURGIUELE
(Coordinatore regionale Noi con Salvini)
«Il governo Gentiloni in Calabria per l’inaugurazione di un’autostrada “mutilata”. L’autostrada A3 Sa-Rc in Italia rimane il simbolo delle cose incompiute, da parte di una classe politica autoreferenziale e bugiarda capace di negare l’evidenza fino all’inverosimile. Chiaramente le risate dei giornalisti stranieri, che lo scorso febbraio in conferenza stampa avevano accolto l’annuncio di Matteo Renzi sulla conclusione dei lavori autostradali dell’A3 entro il 2016, non erano del tutto ingenerose».
22 dicembre
RAFFAELE FITTO
(Parlamentare europeo)
“Letterina” a Renzi: «Temo per te che i giornalisti stranieri continueranno a ridere in compagnia di quelli italiani e insieme a tutti i calabresi purtroppo».
22 dicembre
FORZA ITALIA
(Coordinamento regionale)
«Fossimo all’1 aprile penseremmo a un pessimo scherzo, ma l’arrivo del premier Gentiloni, del ministro Delrio e del presidente dell’Anas Armani per inaugurare un’autostrada in cui ci sono settanta chilometri di deviazioni è roba da sceneggiata alla Mario Merola».
22 dicembre
GRAZIANO DELRIO
(Ministro dei Trasporti)
«Noi non abbiamo definanziato niente. Le ‘ndrine ha scommesso molto che rimanesse incompiuta e che ci fossero fondi faraonici, noi non abbiamo definanziato niente, abbiamo usato lo stesso metodo della Torino-Lione con il criterio della sobrietà e della revisione progettuale». Che è un altro modo per dire “definanziare”.
22 dicembre
DOMENICO LUCANO
(Sindaco di Riace)
«Ho presentato le mie dimissioni perché non voglio che ci siano ombre sul lavoro che qui è stato fatto. Proprio dopo che il Papa, con la sua lettera, ha riconosciuto il valore della nostra esperienza, dobbiamo amaramente constatare che lo Stato e l’antistato aggrediscono Riace».
22 dicembre
NICOLA GRATTERI/2
“Confessioni” al massmediologo Klaus Davi: «Non mi sento solo mi cr
eda. Ho il problema contrario, spesso sull’aereo devo fare finta di leggere perché la gente vuole a tutti i costi parlare. Purtroppo sono diventato una sorta di soubrette, oramai più di Belen».
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