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'Ndrangheta, condanne pesanti per il clan Franco

REGGIO CALABRIA Sono condanne pesanti quelle inflitte dal gup Karin Catalano agli imputati del processo Antibes, scaturito dall’inchiesta che ha ricostruito organigramma e attività della cosca Fran…

Pubblicato il: 23/12/2016 – 8:22
'Ndrangheta, condanne pesanti per il clan Franco

REGGIO CALABRIA Sono condanne pesanti quelle inflitte dal gup Karin Catalano agli imputati del processo Antibes, scaturito dall’inchiesta che ha ricostruito organigramma e attività della cosca Franco di Pellaro. Un gruppo feroce che negli anni ha continuato ad operare – hanno scoperto i pm Annamaria Frustaci, Giovanni Gullo e Rosario Ferracane – nonostante il capo storico Giovanni Franco fosse da tempo latitante a Cap d’Antibes. Proprio sviluppando le indagini servite alla sua cattura, la Dda è riuscita a perimetrare il clan, individuandone capi e gregari puniti dal gup con pesanti condanne, in alcuni casi anche più severe di quelle chieste dal pm. Diciotto anni di carcere sono andati al capo, Giovanni Franco, come ad Antonio Giuseppe Franco, mentre è di 14 anni la condanna inflitta a Paolo Franco, Natale Cozzupoli e Francesco Cozzupoli. Dodici anni di carcere sono stati inflitti a Alfredo Dattola, Filippo Oliva, Giuseppe Oliva, Cosmo Montalto, Nicola Domenico Dascola e Alessandro Pavone. Per Carlo Cavallaro invece il gup ha disposto 4 anni e 4 mesi di carcere.
Tutti quanti sono stati individuati e braccati anche grazie alla gigantesca mole di conversazioni intercettate per scovare il latitante, che – hanno scoperto gli investigatori della Squadra Mobile – ha continuato a tirare le redini del proprio clan in tandem con i vertici dell’organizzazione in Calabria, Antonio Giuseppe Franco, Natale Cozzupoli e Fortunato Pavone. Grazie a un numero consistente di affiliati, primo fra tutti il figlio Paolo, il latitante non ha mai perso il polso della situazione, riuscendo persino a dirimere i contrasti sorti in sua assenza, come a “benedire” le nuove leve. E quelle reclutate dai Franco erano tante, affiliate in fretta e poi formate dal clan, che alla “scuola” criminale destinava i suoi uomini migliori.

a. c.

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