Riceviamo e pubblichiamo:
Ho rilevato che nell’articolo del Corriere della Calabria sono pubblicate con ampio risalto e con la pubblicazione della mia fotografia (unica tra i trenta indagati), notizie che non corrispondono al vero e che risultano lesive, oltre che della realtà storica, anche della mia reputazione ed onorabilità.
Infatti, nel procedimento avviato dal dott. De Magistris ben oltre 12 anni or sono, durante i quali alcuna prova è stata prodotta a sostegno dell’accusa, non risulto mai essere stato neppure indagato per tentata truffa aggravata, ipotizzandosi unicamente una presunta partecipazione ad una associazione per delinquere senza peraltro alcun addebito o ipotetica partecipazione in ordine a reati “fine” quali la truffa o altro, quindi una associazione senza però i reati per i quali l’associazione sarebbe stata costituita. Una tale accusa del tutto inverosimile e priva di qualsiasi riscontro vede forzatamente coinvolta la mia persona attraverso inverosimili congetture che nella fase dibattimentale del processo saranno agevolmente e definitivamente smentite. In ogni caso, per quanto riguarda lo stato attuale, devo ribadire che non sono mai stato indagato e tanto meno rinviato a giudizio per il reato di truffa aggravata, né per aver ottenuto in maniera illecita finanziamenti per corsi di formazione professionale.
Saverio Zavettieri
Per mero errore materiale, nell’articolo non è stata usata la formula “a vario titolo”. Riassumiamo: Saverio Zavetteri andrà a processo per associazione per delinquere e non anche per truffa aggravata. Riguardo alla certezza dell’ex assessore di smentire «agevolmente e definitivamente» le accuse – cosa che ci auguriamo, visto che Zavettieri entra nel processo da ex assessore regionale –, la decisione finale spetterà al giudice. (ale. tru.)
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