REGGIO CALABRIA La Dda di Reggio Calabria ha notificato un avviso di conclusione delle indagini preliminari a 72 persone accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, voto di scambio, violazione della legge Anselmi, corruzione, estorsione, truffa, falso ideologico e rivelazione di segreti d’ufficio.
Tra le persone cui è stato notificato l’atto c’è il senatore del Nuovo centrodestra Antonio Caridi, costituitosi nell’agosto scorso nel carcere di Rebibbia dopo che Palazzo Madama aveva concesso l’autorizzazione al suo arresto chiesto dalla Dda reggina. Insieme a Caridi sono coinvolti nell’inchiesta l’avvocato Giorgio De Stefano, l’ex parlamentare Paolo Romeo, l’ex sottosegretario della Regione Calabria Alberto Sarra, il presidente della Provincia di Reggio Giuseppe Raffa ed il dirigente della stessa Regione Calabria Francesco Chirico, nei confronti dei quali s’ipotizza l’accusa di avere fatto fatto di una componente “riservata” della ‘ndrangheta reggina.
Il procedimento nell’ambito del quale è stato notificato l’avviso di conclusione indagini sintetizza cinque diversi filoni investigativi condotti della Dda reggina e noti con i nomi di “Mammasantissima”, “Sistema Reggio”, “Fata Morgana”, “Reghion” e “Alchimia”. Di associazione mafiosa è accusato anche Giuseppe Strangio parroco del santuario di Polsi. Secondo l’accusa, Strangio «mediava nelle relazioni tra esponenti delle forze dell’ordine, della sicurezza pubblica ed esponenti di rango della ‘ndrangheta».
Nell’inchiesta sono coinvolti anche due dipendenti del Tribunale di Reggio Calabria, Maria Antonietta Febbe e Andrea Santo Tortora, accusati di falso e truffa per aver aiutato un aspirante avvocato a superare l’esame di ammissione alla professione. L’avviso è firmato dal Procuratore della Repubblica, Federico Cafiero de Raho, dall’aggiunto Gaetano Paci e dai sostituti Roberto Di Palma, Giulia Pantano, Giuseppe Lombardo, Stefano Musolino e Walter Ignazitto.
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