REGGIO CALABRIA Il centrodestra calabrese, in tutte le sue articolazioni, si dimostra unito nel censurare i primi due anni di legislatura regionale. «Stiamo vivendo la peggiore legislatura nella storia del regionalismo calabrese», ha sostenuto il deputato di Forza Italia Roberto Occhiuto, che stamani a palazzo Campanella ha concluso la conferenza stampa, moderata dal capo ufficio stampa del consiglio regionale, Romano Pitaro, convocata per denunciare le «serie criticità» del governo regionale guidato da Mario Oliverio e tracciare un bilancio di una gestione definita «fallimentare e deficitaria negli obiettivi e nei risultati».
Insieme a lui hanno incontrato i giornalisti i capigruppo di Forza Italia, Alessandro Nicolò; della Casa delle Libertà, Francesco Cannizzaro, e del Gruppo Misto, Fausto Orsomarso, ed i consiglieri Mimmo Tallini, Nazzareno Salerno e Giuseppe Mangialavori. Secondo Nicolò, «il consiglio regionale è ridotto al ruolo di “passacarte” e con il solo compito di ratificare gli atti della Giunta. È saltata la centralità dell’Aula». Facendo riferimento alla discussione sul Bilancio regionale, Nicolò ha sostenuto che «non è stata data la possibilità all’opposizione di illustrare i propri emendamenti, contenenti interventi strutturali suggeriti da sindaci, amministratori appartenenti a tutte le forze politiche, persino da petizioni popolari». Diretta poi la critica al presidente Oliverio, «che ignora – ha sostenuto ancora Nicolò – ogni contatto, impedisce il dialogo con l’opposizione ed ha trattenuto per sé deleghe riguardanti settori strategici come l’agricoltura ed il turismo, per i quali non c’è uno straccio di piano di intervento, e si accettano scelte che stanno penalizzando olivicoltori ed agrumicoltori della nostra regione».
Fausto Orsomarso, nel lamentare l’assenza della deputazione calabrese, ha definito quello del presidente Oliverio «uno dei più anonimi governi del regionalismo calabrese, in un tempo di democrazia malata, in cui sarebbero necessarie riforme per offrire strumenti ai partiti, dare possibilità alla politica di restituire dignità alle istituzioni».
Anche Francesco Cannizzaro ha parlato di un «Consiglio delegittimato, aggravato dal distacco esistente tra i due presidenti, della Giunta e del Consiglio» e di «un’azione di governo che con il Bilancio ha dimostrato la sua inadeguatezza: ingessato, privo di percorsi virtuosi».
Tallini, nel sottolineare il giudizio del centrodestra calabrese «che non è la prima volta che si presenta unito e con le idee chiare», ha sottolineato l’opportunità della presenza alla conferenza stampa di Roberto Occhiuto. «Oliverio – ha sostenuto – ha dimostrato di non essere all’altezza di capire i problemi della Calabria e si è mosso al buio». Tra gli errori iniziali, secondo Tallini, la cosiddetta “rivoluzione” dello Statuto per comporre una giunta totalmente tecnica «con docenti sicuramente di valore sul piano accademico, ma inadeguati nei ruoli di gestione ed incapaci di individuare i problemi e dare un minimo di risposte», e la scelta di dichiarare decaduti tutti i direttori generali e tutti i rappresentanti degli Enti sub regionali. Su tali scelte – ha detto ancora Tallini – sono intervenute, ed altre lo saranno in futuro, alcune sentenze, con conseguenti danni erariali e patrimoniali per la Regione, mentre noi siamo stati allora accusati di difendere quei burocrati che rappresentavano “il male della disamministrazione della Regione Calabria”. Per due anni abbiamo ascoltato che i guai della Calabria appartenevano alle gestioni precedenti, ma ancora oggi siamo nella condizione di registrare il nulla».
«Una legislatura finita un anno fa – secondo Nazzareno Salerno – quando Oliverio ha abdicato alla politica, mettendo da parte, anzi mortificando, consiglieri regionali anche giovani ed alla prima esperienza. Una giunta – ha continuato – che ha avuto la fortuna di nascere in concomitanza con la nuova programmazione europea, che ha avuto l’opportunità di modificare, e con i residui della precedente. Ma chiediamoci quanti bandi ad oggi risultano pubblicati per il sociale, per l’agricoltura o il turismo. Emblema, oggi, di una macchina che non funziona».
Roberto Occhiuto, nel suo intervento conclusivo, ha sostenuto che «c’è un immobilismo mai registrato nella vita della Regione». Un giudizio negativo si tutti i fronti, dall’agricoltura, al turismo, alla sanità. Sul suo eventuale impegno per la Regione, Occhiuto ha detto che «il centrodestra detiene un consenso potenziale importante che può trasformarsi in consenso politico. Ma andrà fatto con un ragionamento che porti sei, sette mesi prima alla nascita di un laboratorio politico nel quale affrontare le questioni che devono essere prioritarie per il futuro governo regionale, attraverso un dialogo con tutti i pezzi del centrodestra moderato per presentare un’alternativa al centrosinistra con una proposta che si ponga al di fuori degli schemi».
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