Non si era spenta l’eco dell’ultima zampogna, che la pace natalizia a Taurianova aveva già lasciato posto alle baionette. Con le briciole del croissant ancorate pervicacemente agli angoli delle labbra, i componenti del consiglio comunale di Taurianova si erano dati appuntamento alle nove del mattino del 28 dicembre per una sorta di Sparatoria all’O.K. Corral (metafora! Chiarimento necessario per qualche ebete infiltrato fra i lettori, NdA): un consiglio comunale all’ultimo sangue, con una mozione all’OdG, firmata dai consiglieri della coalizione Innamorati di Taurianova con a capo Roy Biasi e da Filippo Lazzaro di Impresa Calabria, che riguardava il presidente del consiglio, Siclari. Secondo i firmatari, Siclari è ineleggibile e/o incandidabile, per una pendenza con l’Ente non risolta.
Ma, dopo ben nove ore di stilettate, schioppettate, cannonate (tutte metaforiche, chiaramente) e lanci di offese e accuse (reali, chiaramente), tutto era andato in gloria. I voti “dell’accusa” e quelli “della difesa” erano stati, più o meno, pari. Dunque, Siclari resta e sui social appaiono gli ironici (ironia, invero, troppo frettolosa) dolci di Natale. Quelli che la maggioranza del sindaco ridens starebbe mangiando più a dispetto che per personale partecipazione alla tradizione natalizia.
Ma…
“Il diavolo fa le pentole, dimenticando di fabbricarne i coperchi” (citando l’Avv. Roy Biasi).
E il coperchio arriva, fresco di fusione e sagomatura, presentato dallo stesso Consigliere Biasi alla Procura della Repubblica di Palmi, per il tramite della Compagnia dei Carabinieri di Taurianova. Un esposto redatto con dovizia di particolari e arricchito da una decina di allegati, che segnala “presunti” reati (vedi allegato). Mica uno: un bel po’!
Schiaffi impastati coi resti dei dolci natalizi (reali e virtuali), dunque, per buona parte del consiglio comunale, e serviti come antipasto (già indigesto) al cenone di San Silvestro, nella Città degli Ulivi.
Peccato che, mentre la politica continua giocare allo schiaffo del soldato, i taurianovesi combattano contro buche grandi come voragini, erbacce che sembrano baobab, povertà senza soluzione, mancanza di adeguata assistenza per disabili e anziani, bugie istituzionali e risatine ebeti. Ma, soprattutto, contro un muro di gomma (trasparente come un cristallo, ma demoniaco come il cuore dell’inferno) dietro al quale agiscono poteri occulti inconfessabili e inconfessati.
E c’è chi ha il coraggio di sghignazzare…
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