Nel mese di dicembre, come ogni anno, ricorre il fatidico ritorno della popolazione zootecnica che si trova sui boschi e nei pascoli silani nella piana del Crotonese. Questo passaggio ha rappresentato e rappresenterà la storia, la passione e la dedizione di uomini che da generazioni portano avanti questa tradizione. Nasce come esigenza per le grosse mandrie che nella tarda primavera salgono nei freschi boschi silani per soddisfare esigenze idriche e alimentari che scarseggiano durante questo periodo in tutto il Crotonese. Durante gli anni si sono sviluppate, grazie ad essa, delle vere e proprie economie transumanti che hanno rivalutato tutto il territorio circostante. La cultura enogastronomica valorizza la bellezza calabrese grazie a mani esperte e materie prime di qualità, infatti, le varietà delle foraggere presenti in Sila permettono una produzione di un latte unico nel suo genere. Il caciocavallo podolico nasce qui. La qualità della carne podolica, si sente in quei boschi tanto amati. “Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori, lascian gli stazzi e vanno verso il mare” scriveva Gabriele D’Annunzio ne “I Pastori” ma tuttavia, oltre alla poesia, vi è una cruda realtà che spesso non viene affrontata. Assistenza tecnica, mancanze di aree di sosta, carenza di manutenzione stradale che possa facilitare il passaggio delle mandrie sono solo i primi problemi che durante il viaggio incombono sugli allevatori. Decine di km senza aree in cui possano almeno dissetarsi, continui pericoli nelle strade per carenza di controlli municipali sono dei veri ostacoli alla corretta riuscita della transumanza. Un percorso che a causa di ciò viene svolto nella notte al fine di evitare spiacevoli inconvenienti durante le ore diurne. Ma paradossalmente a pagarne le spese sono sempre di più i cittadini oltre che gli allevatori. La biodiversità vitale per ogni animale, non può che essere un investimento prezioso per tutti noi. Siamo un paese unico al mondo, in cui in meno di pochi minuti riusciamo a passare da gelide temperature a caldi torridi, dai 1928 metri di Monte Botte Donato alle calde spiagge di Crotone. Un patrimonio che deve essere alla portata di tutti. Un territorio ricco ma non curato, per questo è necessario investirvi adesso, partendo dalle esigenze degli allevatori che, nonostante tutto, tutelano, valorizzano e curano l’intero altopiano silano. Ogni anno, dal 2012, nel cuore della Sila vi è il “Transumanza Sila Festival”, e sembrerebbe del tutto illogico spendere fondi utili per festeggiare un qualcosa che, almeno adesso, non è preso in considerazione. Aiutiamo gli allevatori, sosteniamo quest’antica tradizione affinché la transumanza possa non solo essere una necessità per pochi ma anche una gioia per tutti. Solo allora potremmo organizzare interi festival, magari per accogliere le vacche podoliche e i vitellini, un po’ come viene fatto in tutte le altre regioni in Italia. Pertanto, è doveroso che sindaci, associazioni di categorie, autorità competenti si uniscano e possano collaborare, insieme, affinché gli allevatori calabresi siano sempre meno soli.
*segretario Giovani democratici Alto Crotonese
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