ROMA La rivolta di Rosarno come esempio di ribellione contro i clan. E rappresentati politici immigrati per combattere la ‘ndrangheta. Le idee di Roberto Saviano non passano mai inosservate. E questa volta – lo spunto è una critica all’approccio di Matteo Salvini e Giorgia Meloni sui temi dell’immigrazione – tocca il rapporto dei migranti con il tessuto sociale meridionale. «Salvini e Meloni gettano ami nel mucchio e come gran parte degli esponenti politici italiani non hanno alcuna conoscenza reale del territorio. Non sanno che ci sono interi paesi del sud Italia come Castelvolturno, come Rosarno, dove gli immigrati si sono ribellati alle organizzazioni criminali quando gli italiani non lo facevano più da decenni. Salvini e Meloni non sanno che esistono comunità foltissime di immigrati che lavorano onestamente e che non sono politicamente rappresentate. Il volto di quei territori, dove camorra, ‘ndrangheta e sacra corona unita sono fortissime, cambierebbe radicalmente con rappresentanti politici immigrati, con sindaci immigrati». Lo ribadisce Roberto Saviano su Facebook. «Meloni e Salvini – continua – ignorano che il primo sciopero di braccianti, per protesta contro la pratica illegale del caporalato (che, per inciso, avrebbe dovuto essere contrastata efficacemente dallo Stato Italiano) lo organizzo’ nel 2011 Yvan Sagnet, un ragazzo che veniva dal Camerun, laureato in Ingegneria delle telecomunicazioni al Politecnico di Torino».
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