LAMEZIA TERME «La proposta del ministro Minniti, com’è giusto che sia, ha provocato polemiche e plausi in tutti gli schieramenti politici. Reazioni normali ad una proposta concreta che interessa tutto il territorio nazionale. Il percorso esposto dal ministro sull’apertura dei Cie (Centri di identificazione ed espulsione) in ogni Regione si è ritenuto essere come la soluzione ideale al controllo capillare dei migranti che arrivano sul nostro territorio. Territorio che, nostro malgrado, fa da filtro ad un Europa totalmente disinteressata a questa fase, che si risveglia solo in occasione di notizie legate al terrorismo di una sparuta minoranza di lupi solitari, spesso accusando chi con difficoltà immani ed immensa professionalità lavora per dare assistenza ai migranti in un anno record per gli sbarchi, 181.000 di cui quasi 25.000 minori non accompagnati. Minori che, come denunciato da molte associazioni e cooperative, spesso spariscono nel nulla senza che ne rimanga traccia. Quindi avere un controllo capillare sui migranti in ogni nostra Regione potrebbe contribuire a mitigare tali fenomeni». Ad affermarlo, in una nota, è il deputato del Pd Sebastiano Barbanti.
«Come ben sappiamo – prosegue Barbanti – il territorio lametino è stato già sede di un Cie e il piano proposto dal ministro potrebbe prevederne una riapertura. Ben venga, quindi, l’eventuale rafforzamento dello Stato sul nostro territorio il quale auspico, però, si realizzi con il contestuale potenziamento della rete di strutture di protezione e garanzia sociale a cominciare dalle quelle sanitarie:si rafforzi la medicina territoriale e in particolare si riapra con i dovuti consolidamenti il reparto di malattie infettive di Lamezia Terme, di fatto chiuso dal 31 dicembre 2016, in uno al reparto di Microbiologia e Virologia assorbito dal laboratorio analisi».
«Così come deve essere rafforzato e consolidato l’intero nosocomio lametino che sicuramente dovrà far fronte ad un incremento della sua operatività. Maggiori controlli e maggiore serenità – conclude il deputato – per la popolazione e per i migranti devono accompagnarsi ad un potenziamento di quelle strutture che consentirebbero di realizzare compiutamente la missione che lo Stato si prefigge e che vedrà i territori giocare un ruolo da protagonisti».
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