VIBO VALENTIA Nel pomeriggio di giovedì i carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Catanzaro su richiesta della Dda nei confronti di quattro persone ritenute esponenti di spicco del clan di ‘ndrangheta dei Bonavota di Sant’Onofrio. I quattro erano già detenuti perché tratti in arresto il 14 dicembre scorso, nell’ambito dell’operazione “Conquista”, in esecuzione del fermo di indiziato di delitto disposto dal pm Camillo Falvo.
Il provvedimento è stato successivamente convalidato dal gip di Vibo che ha poi trasmesso gli atti per competenza al gip di Catanzaro, che ha emesso l’ordinanza notificata ieri agli interessati nella Casa Circondariale di Vibo.
Restano in carcere, quindi, Domenico Bonavota, Onofrio Barbieri, Giuseppe Lopreiato e Domenico Febbraro. Rimangono in libertà, invece, i fratelli Pasquale e Nicola Bonavota, anche loro destinatari del fermo che poi però non è stato convalidato dai gip di Roma e Vibo.
Il gip distrettuale Pietro Carè dovrà ora valutare le posizioni degli altri indagati anche alla luce dei nuovi elementi forniti dalla Dda.
Le indagini hanno consentito di individuare mandanti ed esecutori materiali di due omicidi avvenuti nel Vibonese nel 2004, quelli di Raffaele Cracolici e Domenico Di Leo. L’indagine ha inoltre fatto luce sulle dinamiche criminali che hanno portato all’ascesa dei Bonavota ne primi anni Duemila. Individuati anche mandanti ed esecutori materiali, sempre riconducibili al clan di Sant’Onofrio, dei danneggiamenti e delle intimidazioni a colpi di arma da fuoco avvenuti a Maierato nel 2004 ai danni dell’azienda “Giacinto Callipo Conserve Alimentari S.p.a.” e, nel 2016, al complesso residenziale “Popilia Country Resort”, entrambi di proprietà del noto imprenditore Pippo Callipo.
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