San Giovanni in Fiore è il comune montano più popolato d’Europa. Tuttavia, funziona parecchio al rovescio: mancano i mezzi e le risorse umane per liberare le strade dalla neve. Magari non c’è neppure il sale, come di recente accaduto. Se invece le temperature si mantengono polari, le scuole non vengono chiuse. Eppure non serve un Gustavo Rol per immaginare che le caldaie possano andare in tilt e le tubature scolastiche perfino ghiacciare, come avvenuto e accertato oggi, al ritorno delle vacanze natalizie.
Con certa propaganda su Facebook, l’amministrazione comunale aveva assicurato l’accensione anticipata dei termosifoni e lo spargimento di sale nei pressi delle scuole. Nel contesto poteva sembrare perfino un’opera eroica, dopo la paralisi conseguente alla prima nevicata dell’anno, che per l’impreparazione generale aveva fatto ricordare il cartello di una vicina pista da sci, su cui si leggeva «chiuso per neve». Come dire, l’inverno qui pare un evento lontano, una specie di mito popolare o un racconto di Franz Kafka rivisto e corretto in salsa calabrese.
Nonostante un’imprudente celebrazione per le riferite contromisure, la prova del nove è stata terribile per l’amministrazione comunale: alle elementari “Dante Alighieri” i bambini sono rimasti imbacuccati e poi sono stati prelevati dai genitori, fuori uso per ghiaccio alcuni bagni; al Geometra i ragazzi hanno lamentato un freddo antartico e al Professionale la temperatura è arrivata a dieci gradi, per quanto segnalato dal personale. Situazioni critiche anche in altre scuole.
(Il pavimento ghiacciato del Liceo classico di San Giovanni in Fiore)
Su Facebook è nata una discussione interminabile sulla scelta del sindaco, Giuseppe Belcastro (Pd), di non chiudere le scuole a tutti i costi, quasi a dimostrare al globo rigore ed efficientismo da esportare. La temperatura, alle 8,30 di stamani, era di -6 gradi. Nei giorni scorsi, invece, la colonnina di mercurio era scesa sotto i -15, creando guai a caldaie di abitazioni private.
Ieri al Comune di San Giovanni in Fiore avranno pensato bene, allora, di mostrare i muscoli, cioè un’organizzazione tecnica articolata e risolutiva, in pratica rivelatasi altra. A nulla sono valsi i richiami di decine di studenti al fatto che comuni satelliti, come Savelli (Kr), avevano disposto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, proprio per evitare disagi prevedibili. Il ghiaccio non va sfidato.
Qualche consigliere comunale di maggioranza ha esultato per il polso duro del sindaco di San Giovanni in Fiore, malgrado Pietro Secreti (Pd), già sindaco della vicina Cotronei (Kr), avesse raccomandato via Facebook maggiore riguardo per la rigidità climatica del momento, con temperature inusuali pure per la montagna silana.
Deve esserci qualcosa di radicato, a San Giovanni in Fiore. Non so bene se sia quella testardaggine diffusa di cui parlava spesso don Luigi Nicoletti. Non so se sia il gusto locale del paradosso, che Gian Antonio Stella raccontò in un suo articolo del 2004, riportando dell’esistenza di 24 autosaloni e 11 macellerie. Non so, infine, se si tratti di un segreto custodito in ambito politico, che magari conoscerà l’oriundo governatore Mario Oliverio, abituato pure lui a sorprendere, a battere la logica, a contraddire la realtà.
*giornalista
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