COSENZA Il Tribunale della libertà di Catanzaro, accogliendo appieno il ricorso proposto dai suoi legali, ha revocato l’ordinanza di custodia cautelare domiciliare nei confronti di Franco Mazza, il sindacalista agli arresti domiciliari dopo l’emissione del provvedimento nel quadro dell’inchiesta sull’assunzione sospetta di 138 precari all’Asp di Cosenza prima delle elezioni regionali del 2014. I giudici hanno ordinato l’immediata remissione in libertà dell’indagato, accusato dalla Procura di Cosenza di essere il deus ex machina della contestata procedura. «Ho sostenuto nel riesame – spiega l’avvocato Enzo Belvedere, che difende Mazza assieme a Riccardo Rosa del foro di Castrovillari – l’assoluta estraneità dello stesso ai fatti contestati e una ricostruzione completamente errata delle sue condotte, tutte tese esclusivamente a mitigar una condizione di precarietà lavorativa ed a non favorir nessuno. Con una discussione – conclude il legale – che si è soffermata lungo tempo sui singoli episodi della vicenda, è stato agevole dimostrare la piena liceità dell’operato del sindacalista Mazza».
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