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Sul: «Necessario aprire tavoli sul futuro di Gioia»

GIOIA TAURO «La crisi che ha investito il trashipment a livello mondiale è stata acuita dal posizionamento progressivo ed infine esclusivo della Msc a Gioia Tauro. Questo se da una parte ha portato…

Pubblicato il: 10/01/2017 – 12:27
Sul: «Necessario aprire tavoli sul futuro di Gioia»

GIOIA TAURO «La crisi che ha investito il trashipment a livello mondiale è stata acuita dal posizionamento progressivo ed infine esclusivo della Msc a Gioia Tauro. Questo se da una parte ha portato traffici “garantiti” dal vettore, dall’altro ha bloccato il terminal in ordine alla possibilità di acquisire nuovi clienti ed essere di conseguenza meno dipendente da un unico operatore». È quanto si afferma nel documento politico programmatico approvato dal sindacato Sul sulla situazione del porto di Gioia Tauro. «La fase che si appresta ad affrontare il porto di Gioia Tauro – prosegue il documento – è senz’altro la più delicata dalla sua nascita come scalo di transhipment. Di fatto il calo di lavoro, la diminuzione delle tariffe dovuta alla forte competizione nel Mediterraneo di nuovi porti in grado di offrire gli stessi servizi, alcuni errori strategici e gestionali da parte di Mct hanno determinato la situazione attuale. E dopo ben sei anni di utilizzo di ammortizzatori sociali Medcenter ha ribadito la difficoltà ad utilizzare a regime 400 dipendenti del suo organico complessivo di 1.300 unità lavorative mettendo in crisi l’intero sistema portuale. Nel frattempo, la politica regionale e nazionale non ha fornito alcun impulso che potesse valorizzare lo scalo contribuendo ad isolare il porto e ad aggravarne le sorti. Solo negli ultimi mesi pressati dall’impellenza di una situazione esplosiva a livello sociale, le istituzioni hanno cominciato a ragionare sugli strumenti di urgenza da utilizzare per fronteggiare le difficoltà che si apriranno nell’immediato futuro».
«Pur avendo condiviso l’esigenza della creazione dell’Agenzia per la somministrazione del lavoro portuale, per fronteggiare la crisi senza fine che sta vivendo il porto di Gioia Tauro, esigenza condivisa da tutto il gruppo dirigente e dai lavoratori in assemblea – prosegue il testo – la mancata convergenza sui numeri del personale da ricollocare in Agenzia ha determinato una presa di posizione netta e precisa che sigilla il mandato tra la nostra organizzazione sindacale ed i lavoratori tutti. Che fare? Per prima cosa, sempre nel rispetto del mandato ricevuto dai lavoratori per la riduzione dei lavoratori da destinarsi nell’Agenzia, chiederemo due tavoli di trattativa uno con Medcenter e uno con l’Autorità portuale di Gioia Tauro. Le trattative con Medcenter dovranno portare alla riduzione del numero degli esuberi dichiarati mentre il tavolo con l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, che dovrebbe diventare permanente, dovrà servire a monitorare costantemente due aspetti fondamentali per il futuro dello scalo. Non si esclude la necessità di aprire il conflitto vero e proprio se ci saranno tentativi di discriminazione o si continua a non voler ridurre il numero dei lavoratori interessati all’Agenzia».

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