COSENZA Vanno bene le luci della città ma Occhiuto non è Chaplin e, come sindaco, dovrebbe pensare anche ad altro. La critica mossa dall’opposizione al sindaco di Cosenza trae nuova linfa dalla pubblicazione della graduatoria – apparsa sulla Gazzetta ufficiale numero 4 del 5 gennaio 2017 – del Programma straordinario di interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie. Un elenco che colloca il Comune di Cosenza all’ottantottesimo posto su 120 domande presentate.
Carlo Guccione commenta il dato con preoccupazione: «È una posizione – spiega il consigliere comunale (e regionale) – che testimonia come l’amministrazione comunale di Cosenza non sia stata in grado di presentare progetti validi per qualità, innovazione, inclusione sociale e recupero delle nostre periferie. Un’incapacità che si è tradotta in una collocazione non utile per usufruire dei 500 milioni che il governo Renzi aveva messo a disposizione per le città capoluogo di provincia del nostro Paese. Un’occasione perduta per la città di Cosenza, un capoluogo di provincia che ha un indice di degrado edilizio e sociale tra i più alti di Italia».
Un problema politico ma anche di attitudine dell’amministrazione comunale: «Non aver voluto affrontare il problema con una larga condivisione e non aver coinvolto tutte le parti sociali del territorio è stato un grave errore che ha portato alla elaborazione di progetti che non rispondevano ai requisiti e agli obiettivi richiesti dal bando nazionale».
C’è bisogno di cambiare l’elenco delle priorità: «È tempo di passare dalle luminarie, dalle luci accecanti, a politiche che portino al recupero dell’intera città (centro storico e periferie). Non basta intervenire sul chilometro di Corso Mazzini. C’è bisogno di politiche di inclusione sociale, di interventi di social housing, di contrasto alla povertà che, attraverso una riqualificazione urbana, migliorino la qualità dell’abitare e favoriscano il consolidarsi di rapporti e relazioni sociali».
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