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Il manager interdetto dal giudice si sceglie il sostituto

COSENZA Può un dirigente interdetto dal Tribunale scegliere il proprio sostituto? Se lavora all’Asp di Cosenza e utilizza un “escamotage” magari ci riesce. E nomina chi lo rimpiazzerà nei mesi in c…

Pubblicato il: 12/01/2017 – 18:50
Il manager interdetto dal giudice si sceglie il sostituto

COSENZA Può un dirigente interdetto dal Tribunale scegliere il proprio sostituto? Se lavora all’Asp di Cosenza e utilizza un “escamotage” magari ci riesce. E nomina chi lo rimpiazzerà nei mesi in cui non potrà mettere mano e bocca su documenti e decisioni strategiche. Sarà pure un normale passaggio tecnico, ma succede in un’Azienda non nuova a soluzioni burocratiche stravaganti e con un tempismo perfetto.
E da una soluzione stravagante prende le mosse la storia che riguarda Antonio Perri, direttore del distretto Cosenza-Savuto recentemente fermato per 12 mesi dal gip del Tribunale di Cosenza. Il caso è quello dei precari assunti dall’Asp poco prima delle elezioni regionali del 2014. Perri era il responsabile del procedimento: è sua la firma su molti atti e sulle lettere che chiamavano in servizio 138 persone che, secondo la Procura di Cosenza, non avrebbero avuto i requisiti per essere contrattualizzate. Il manager è indagato nel procedimento ed è incappato nell’interdizione dai pubblici uffici per un anno (misura contro la quale i legali di tutti i sanzionati – ci sono anche l’ex dg dell’Asp Gianfranco Scarpelli e l’ex dg del dipartimento Lavoro Vincenzo Caserta – hanno già annunciato ricorso). Nella vicenda la tempistica ha un peso non indifferente. Il provvedimento di interdizione è diventato pubblico il 5 gennaio scorso. Una brutta notizia, per Perri, proprio quando pochi giorni lo separavano dal ritorno in ufficio. Il dirigente, però, il 27 dicembre 2016, con l’inchiesta appena deflagrata, scrive al dottor Giuseppe Lavitola, medico del distretto Cosenza-Savuto e, per conoscenza, al direttore generale Raffaele Mauro. E dice al dottore che «per la previsione di cui all’articolo 18 comma 1 del contratto nazionale 1998/2001, nel corso dell’anno 2017, mi sostituirà nella funzione nel periodo di mia assenza». Ecco cosa dice la norma: «In caso di assenza per ferie o malattia o altro impedimento del direttore di dipartimento, la sua sostituzione è affidata dall’azienda ad altro dirigente con incarico di direzione di struttura complessa da lui stesso preventivamente individuato con cadenza annuale. Analogamente si procede nei casi di altre articolazioni aziendali che, pur non configurandosi con tale denominazione ricomprendano – secondo l’atto aziendale – più strutture complesse». Insomma, la scelta sarà anche normale ma la tempistica, in questo caso, suona come un presentimento.
Resta da vedere se tra gli «altri impedimenti» ci sia anche l’interdizione dai pubblici uffici. In questo caso il colpo sarebbe perfetto: il dirigente combina un pasticcio (secondo la magistratura) e sceglie pure il proprio sostituto dopo essere stato sanzionato. Meglio di un giudice.

Pablo Petrasso
p.petrasso@corrierecal.it

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