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Bando sospeso, Rossi: «La Regione deve dare spiegazioni»

CATANZARO «Il mio telefono, nonchè il centralino della sede territoriale di Confindustria Catanzaro, ieri, erano incandescenti a causa delle decine e decine di chiamate ricevute da colleghi ca…

Pubblicato il: 13/01/2017 – 15:11
Bando sospeso, Rossi: «La Regione deve dare spiegazioni»

CATANZARO «Il mio telefono, nonchè il centralino della sede territoriale di Confindustria Catanzaro, ieri, erano incandescenti a causa delle decine e decine di chiamate ricevute da colleghi calabresi che, ovviamente e legittimamente, denunciavano, in maniera veemente, l’ennesima disillusione dovuta alle note vicende correlate al funzionamento della piattaforma per l’accesso all’Avviso pubblico per Impianti e Macchinari che, come specificato anche dall’ufficio stampa della Regione Calabria, “potrebbe aver generato disparità nella partecipazione al bando stesso”». È quanto afferma il presidente di Confindustria Catanzaro e vicepresidente di Unindustria Calabria Daniele Rossi. 
«Come si ricorderà – continua –, l’avviso pubblico della Regione Calabria per Impianti e Macchinari avrebbe dovuto concedere contributi in conto capitale fino al 70% per una dotazione complessiva di 10 milioni di euro e valutazione in base all’ordine cronologico di presentazione, fino a esaurimento delle risorse. È di tutta evidenza che più di qualcosa non ha funzionato a dovere ed è per questo motivo che l’attesa per conoscere, da parte della Regione Calabria, motivazioni e spiegazioni immediate e chiare su come sia stato gestito il bando, non può essere dilata oltre e non può essere infinita».
«Finora – aggiunge Rossi – l’unica voce messa in campo dalla Regione è stata quella dell’ufficio stampa. Consentitemi, davvero troppo poco. Le imprese calabresi meritano maggiore attenzione e il dovuto rispetto per i tanti sacrifici che affrontano nelle loro battaglie quotidiane. A noi non interessano le strategie tutte “interne alla politica partitica e agli uffici”, abbiamo bisogno di conoscere la verità e, soprattutto, i calabresi devono sapere se si tratta di errori e superficialità in buonafede o c’è dell’altro».
«La pazienza, da parte degli imprenditori, in questo biennio – conclude –, è stata molta e sta finendo. Pretendiamo un faccia a faccia con chi, auspichiamo in buona fede, ha preso decisioni che di fatto hanno ingarbugliato e reso inaccessibile un avviso pubblico che avrebbe dovuto concedere risorse importanti per il rilancio di molte aziende calabresi».

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