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Le idee sulla “Montagna solidale” non sono nuove

Gli ultimi mesi hanno fornito – anche a chi come il Cdu aveva già espresso perplessità – ulteriori motivi per articolare un giudizio negativo sull’esperienza del governo regionale.La Calabria è di …

Pubblicato il: 13/01/2017 – 14:01
Le idee sulla “Montagna solidale” non sono nuove

Gli ultimi mesi hanno fornito – anche a chi come il Cdu aveva già espresso perplessità – ulteriori motivi per articolare un giudizio negativo sull’esperienza del governo regionale.
La Calabria è di fatto immobile e sarebbe sin troppo semplice impegnarsi in una elencazione di problemi e mancate scelte che tuttavia servirebbe solo a specificare i contenuti di un sentimento diffuso tra i cittadini, condiviso dalle formazioni sociali, dalle associazioni di categoria, dai sindacati; nessuna svolta si è vista ed anzi il procedere della giunta regionale può essere poeticamente riassunto parafrasando Ungaretti “si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”.
Chiunque abbia avuto esperienze al governo della Regione sa bene come sia impossibile guidare da soli un meccanismo politico ed istituzionale così articolato e complesso; e sa bene come sia difficile farlo senza il contributo del Consiglio Regionale, dei partiti e della politica.
Altra incontestabile circostanza negativa è quella che possiamo qualificare come “assenza di continuità”; è un dramma tutto calabrese, mai un presidente è stato riconfermato alle successive elezioni e tutti i neoeletti trascorrono una smisurata quantità di tempo ad addebitare responsabilità al passato amministrativo e demolire tutto ciò che in precedenza è stato fatto, giusto o sbagliato che sia.
È una costumanza dura a morire, investe i presidenti, gli assessori e anche, purtroppo, i consiglieri regionali – soprattutto quelli di prima elezione – che istintivamente pensano e agiscono come se prima di loro ci fosse stato il diluvio; e così accade, giusto per fare un esempio, che una proposta di legge regionale dedicata alla “montagna solidale” sia presentata come qualcosa di straordinario, di nuovo e mai pensato prima.
Naturalmente non è cosi, l’argomento è stato già affrontato e anzi la proposta di legge “Montagna solidale” appare straordinariamente simile negli obiettivi (e non è affatto una critica, anzi l’opposto) al testo che nell’VIII legislatura venne fuori da due diverse proposte di legge con relatore in commissione il compianto Antonio Acri.
Si chiamava “Norme a sostegno e valorizzazione dei piccoli comuni calabresi”, un articolato che subordinava le misure di sostegno e i contributi economici a un indicatore unitario di marginalità socio economica elaborato sulla base di precisi fattori: maggiore montanità, spopolamento, indice di invecchiamento, minore tasso di attività, minore reddito disponibile e minore gettito per tributi locali, minore incidenza del gettito derivante dall’imposta regionale sulle attività produttive, minore diffusione di unità produttive locali.
Era, quella norma e i meccanismi in essa contenuti, il tentativo di affermare che in una regione con ritardi e problemi uniformemente diffusi occorre guardare alla marginalità dei comuni dell’entroterra collinare e montano come una condizione particolare a cui dare risposte ancor più specifiche.
È solo un esempio ma se tutti in Calabria avessimo l’umiltà di riconoscere che il passato contiene errori ma anche risultati, che la storia non è mai solo negativa ma può insegnare, che non si è mai gli unici né tantomeno i primi ad avere passioni e sensibilità civiche forse potremmo ottenere qualcosa in più.
Chi infatti si rende conto di come e quanto questa regione cammini da troppo tempo barcollando non può pensare a presunti “salti in avanti” o a immaginifici “scatti da velocista”, è necessario un cammino ordinato che segua una prospettiva ed allo stesso tempo riconosca e valorizzi le strade positive e già percorse.
Altra piccolo ammonimento che ci deriva dal passato, non è mai troppo tardi per farlo ed è sempre un tempo utile quello in cui si riconoscono gli errori.

*ex assessore regionale alla Forestazione e coordinatore regionale del Cdu

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