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Nuovo stop a Mauro sulla Rsa di Caloveto

CATANZARO Il garbuglio politico-burocratico che ruota attorno alla Rsa di Caloveto non è ancora sciolto. Di sicuro non è riuscito a sbrogliarlo l’Asp di Cosenza. Il suo direttore generale Raffaele …

Pubblicato il: 13/01/2017 – 20:40
Nuovo stop a Mauro sulla Rsa di Caloveto

CATANZARO Il garbuglio politico-burocratico che ruota attorno alla Rsa di Caloveto non è ancora sciolto. Di sicuro non è riuscito a sbrogliarlo l’Asp di Cosenza. Il suo direttore generale Raffaele Mauro aveva indetto una gara per affidare la gestione della residenza sanitaria assistenziale. Già, aveva. Perché un decreto del commissario al Piano di rientro l’ha annullata d’ufficio riscontrando nelle decisioni del manager cosentino una serie di errori di grammatica amministrativa. Attorno alla struttura sanitaria c’è una lite pendente da mesi. Da un lato c’è il gruppo iGreco che ne rivendica la proprietà (il Tar di Catanzaro ha fissato un’udienza per il 25 gennaio per dirimere la questione), dall’altra c’è l’Asp che la ritiene a tutti gli effetti una struttura pubblica (e dunque ha avviato la procedura per la concessione). E nella controversia si inserisce la struttura commissariale, che boccia senza appello le decisioni dell’Azienda sanitaria. Vediamo perché. Il decreto di annullamento richiama una lettera inviata dai commissari Massimo Scura e Andrea Urbani all’Asp. Una lettera densa di contestazioni sulla procedura adottata. Intanto, ricordavano i commissari il 1° dicembre, «a oggi non è stato ancora approvato in via definitiva il provvedimento attuativo del piano di riorganizzazione della rete dell’assistenza territoriale nell’ambito della Provincia di Cosenza, con l’ovvia conseguenza che la Residenza Sanitaria Assistenziale considerata potrebbe astrattamente non rientrare nel relativo fabbisogno regionale». In queste condizioni, la procedura di gara sarebbe «inutile» e, specificano Scura e Urbani, «potrebbe esporre codesta Azienda Sanitaria ad un ingente risarcimento del danno/indennizzo da corrispondere all’impresa aggiudicataria, nell’eventualità che la citata Rsa non rientrasse nella programmazione regionale». Non è tutto. Dalla strutture commissariale segnalano anche «che il disciplinare di gara ipotizza un budget annuale da assegnare alla struttura assolutamente teorico, dal momento che la determinazione del relativo quantum – sempre che la struttura rientri nella programmazione regionale – compete in via esclusiva alla scrivente struttura commissariale e ai competenti organi regionali». Il budget, insomma, non può essere scelto da Mauro.
A queste osservazioni, nonostante un sollecito del 15 dicembre, «non è pervenuta alcuna risposta dall’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, rimasta completamente inerte a fronte delle richieste formulate dalla Struttura Commissariale». Il fatto è che quel disciplinare di gara «contiene delle disposizioni contrarie a norme imperative di legge, al Piano di rientro e ai Programmi Operativi 2016-2018, dal momento che la stazione appaltante Asp di Cosenza non può garantire, peraltro per un periodo pluriennale, un determinato livello di finanziamento (né che lo stesso coincida con la capacità produttiva massima della struttura) all’eventuale aggiudicatario della gara, rientrando tale periodica determinazione nelle prerogative della Regione Calabria, da esercitare in base alle esigenze di programmazione di volta in volta avvertite».
Un errore di grammatica, appunto. Che implica anche «un elevato rischio di contenzioso tra la parte pubblica e il futuro eventuale aggiudicatario della procedura di gara».
In assenza del Piano di riorganizzazione della rete dell’assistenza territoriale e di un budget certo, il futuro della Rsa di Caloveto è imprevedibile. Ed è per questo che Scura e Urbani scelgono di stoppare la scelta di Mauro, che incassa l’ottava bocciatura in meno di una settimana da parte dei commissari (ci sono stati i concorsi banditi, la transazione con un medico condannato e adesso il niet per Caloveto).
Per Caloveto, dunque, è tutto nuovamente bloccato (in attesa che si pronunci anche il Tar). I pezzi della sanità cosentina faticano a incastrarsi. Parte dei posti di Caloveto sono stati “girati” alla Madonna della Catena (clinica del gruppi iGreco) tra le proteste del sindaco del piccolo centro jonico, e l’Asp ha fissato una riduzione di 10 posti letto di Rsa medicalizzata a Cariati, Comune il cui primo cittadino è Filomena Greco (imprenditrice dello stesso gruppo che reclama la proprietà di Caloveto). Greco, per tutta risposta, ha radunato un fronte di sindaci che chiede alla Regione più servizi per la sanità nell’area della Sila Greca. E lo scontro continua, spostandosi dal piano imprenditoriale a quello politico. Perché la politica nella sanità calabrese proprio non riesce a non mettere le mani.

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