CATANZARO Il Pd sembra muoversi. Il passo veloce con cui i giorni passano e le elezioni amministrative di Catanzaro si avvicinano, sembra ancora contrastare con l’apparente flemma che i democratici hanno finora dimostrato nell’affrontare il tema del candidato a sindaco per il capoluogo.
In un quadro di completo immobilismo, appare dunque un fulmine a ciel sereno il comunicato stampa del segretario regionale Ernesto Magorno. Poche righe per dire che «il segretario regionale del Pd Calabria, Ernesto Magorno, ha dato mandato ad Anna Maria Cardamone, in qualità di responsabile Enti locali della segreteria regionale, di gestire la fase elettorale di Catanzaro insieme alla direzione cittadina del partito».
In pratica, al sindaco di Decollatura si affida, pare di capire, il coordinamento dell’organo che comprende oltre al segretario Magorno, anche i deputati della provincia di Catanzaro, Lo Moro e Barbanti, i consiglieri regionali Ciconte, Bova, e Scalzo, i segretari dei circoli cittadini, i consiglieri comunali di Catanzaro, i “saggi” del partito Olivo, Veraldi, Soriero e Loiero e il presidente della Provincia Enzo Bruno. Si muove qualcosa dunque in quell’organo che finora era stato a guardare e non si era riunito – almeno ufficialmente e con tutti i suoi componenti – per discutere del profilo del candidato ideale da sostenere alla prossima tornata elettorale.
Il comunicato di Magorno arriva comunque a poche ore dalla sollecitazione pubblica che avevano inviato al segretario regionale alcuni iscritti al Pd della corrente Area Dem: «Facciamo un appello alla segreteria regionale in persona dell’avvocato Ernesto Magorno affinché intervenga in modo risolutivo convocando nel più breve tempo possibile una riunione dei democratici catanzaresi per discutere e definire il percorso da intraprendere per affrontare le prossime elezioni», avevano scritto nel pomeriggio di giovedì Giuseppe Risadelli, Antonio Minniti e Franco Passafaro.
La sollecitazione di Area Dem, a sua volta, era arrivata dopo un paio di giorni dal sms indirizzato a tutti i componenti del coordinamento cittadino firmata da Arturo Bova: «Carissimi, come ben sapete, tra pochi mesi la città di Catanzaro sarà chiamata ad eleggere il suo nuovo sindaco e il Pd ha l’obbligo di essere la guida, il faro del popolo di centrosinistra anche e soprattutto nella città capoluogo di regione. L’organo di cui mi onoro di fare parte assieme a voi – prosegue il presidente della commissione regionale antindrangheta – e che era stato concepito proprio con la finalità specifica o, comunque, principale, di preparare le amministrative del capoluogo ha quindi il dovere di iniziare – sebbene, lo dico chiaramente, siamo in grave ritardo – quel percorso di confronto dialettico dal quale dovrà nascere l’identikit dell’uomo o della donna che guideranno lo schieramento alla vittoria elettorale. Dovremo affrontare discorsi di merito e di sostanza, partendo ognuno – mi auguro – da posizioni neutre e senza preconcetti o chiusure aprioristiche, perché la città di Catanzaro, dopo cinque anni di disastro firmato Abramo, ha il diritto di vedere riconosciuto il proprio ruolo attraverso una programmazione e un progetto politico che prescinda dai singoli o dalle posizioni personali. Con queste poche righe, quindi, ricordando ancora una volta che il tempo a nostra disposizione è ogni giorno di meno, chiedo che si avvii questo percorso di confronto attraverso una prima riunione pratica e costruttiva dell’organismo, da convocare con la massima urgenza e, comunque, entro questa settimana».
Tra comunicati stampa e messaggi “privati”, il Pd annuncia quindi la propria voglia di discutere del futuro di Catanzaro. Una buona notizia.
La prima reazione alla nota di Magorno, intanto, arriva da Pasquale Mancuso. E la sua è una reazione tutt’altro che accomodante: «Prendo atto delle decisioni assunte dal segretario regionale in ordine alla delicata condizione di avvicinamento alle elezioni amministrative di Catanzaro sulla quale l’assemblea regionale aveva assunto determinazioni, proposte dallo stesso segretario, già dal 5 agosto dello scorso anno con un ulteriore prosieguo che ha portato all’individuazione di un organismo cittadino collegiale.Il ritardo, ingiustificato, accumulato non rende agevole il percorso anche per la particolare gravità della condizione in cui versa il Pd della città di Catanzaro. E, tuttavia, dobbiamo assicurare ad Anna Maria Cardamone ed all’organismo cittadino ogni utile collaborazione che sia funzionale, senza altre dilazioni temporali, a: ricostituire il campo delle forze alle quali il Pd intende rivolgersi; costruire una piattaforma programmatica parlando all’intera città in ogni sua articolazione e guardando ai bisogni più avvertiti della parte debole della popolazione; procedere alla costruzione e formazione della lista dei candidati del Pd; individuare un candidato che, per biografia e profilo, rappresenti una riconoscibile alternativa al centrodestra senza veti incrociati o tritacarne sui nomi; senza intese procedere, in tempi brevi, a primarie che siano trasparenti e che consentano una reale mobilitazione della coalizione».
Ora però la palla della convocazione passa ad Anna Maria Cardamone, mentre Magorno, nel prosieguo del suo comunicato stampa, annuncia: «Nell’ambito del rilancio del partito in Calabria, inoltre, il segretario Magorno ha annunciato che nei prossimi giorni sarà in Calabria il funzionario nazionale del Pd, Donato Riserbato, per l’apertura della campagna tesseramento nelle federazione di Catanzaro, finalizzata alla celebrazione dei congressi. La campagna di tesseramento proseguirà contemporaneamente nelle altre province».
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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