CATANZARO Di sanità e Calabria si occupano nuovamente i media nazionali. Massimo Giletti e la “sua” Arena, l’appuntamento domenicale di RaiUno, hanno ospitato Massimo Scura, commissario ad acta per il Piano di rientro sanitario in Calabria, il deputato calabrese del Pd Ernesto Carbone e Antonio Bevacqua, segretario regionale Fp-Cisl. Tema del quarto d’ora dedicato alla nostra regione gli “imbucati” nella sanità calabrese, oggetto del recente interesse di Scura e di un suo decreto ad hoc finalizzato alla razionalizzazione delle risorse umane nelle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi: «Si tratta di un problema non solo organizzativo ma culturale – ha detto Scura raccontando un episodio particolare -: pensate che per installare l’orologio marcatempo a Locri sono dovuti intervenire i carabinieri…».
C’è una ricerca della Cergas-Bocconi a chiarire come in Italia sia il 12% dei dipendenti della sanità pubblica a fruire di limitazioni alla propria idoneità lavorativa con punte del 24% tra gli operatori sociosanitari. Nel Mezzogiorno è la Calabria a guidare la poco lusinghiera graduatoria. Basti pensare che 80 psicologi sono finiti negli uffici amministrativi. «Erano stati assunti dai Comuni per seguire gli studenti molti anni addietro – chiarisce la struttura dipartimentale – e poi trasferiti all’Asp senza concorso». Nel complesso, negli ospedali della Regione il 22% dei dipendenti operativi fruisce di permessi per assistere i familiari. Con punte di oltre il 30%. Maglia nera all’Asp Vibo Valentia dove il 34,1% di dipendenti che ottengono permessi e limitazioni retribuiti previsti dalla legge per assistere familiari. Segue Catanzaro con il 30,5% e Reggio Calabria con il 29,5%. Va meglio a Crotone con il 16,6% e a Cosenza con il 13%. Quanto agli ospedali, situazione abbastanza buona a Reggio Calabria con l’8,8%. Male il Pugliese-Ciaccio con il 29,7%.
Il segretario Cisl nel suo intervento ha invece sottolineato come «otto anni di commissariamento non hanno risolto i problemi della sanità calabrese». La presenza di Bevacqua ha comunque spostato l’attenzione poi sul ruolo dei sindacati e sulla mancata finta dell’accordo “anti-imbucati” da parte della Cgil con Scura che ha sottolineato anche la mancata presa di posizione da parte dell’ordine dei medici calabrese.
Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it
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