REGGIO CALABRIA «Delrio, Oliverio e Falcomatà devono garantire alle province di Reggio Calabria e di Messina la continuità territoriale. Noi vigileremo e nei prossimi giorni presenteremo proposte concrete per l’aeroporto dello Stretto, da sottoporre a chi di dovere». È quanto affermato dalla deputata del M5S Federica Dieni nel corso della manifestazione pubblica per la difesa dell’aeroporto di Reggio Calabria che si è svolta questo pomeriggio nel piazzale dello scalo. Al sit-in, che ha visto la partecipazione di centinaia tra cittadini e lavoratori Sogas-Alitalia, hanno preso parte anche i parlamentari 5 stelle Nicola Morra, Andrea Cioffi e Francesco D’Uva. «In questi anni – ha detto ancora Dieni – l’aeroporto è stato gestito da manager che hanno firmato autoliquidazioni per centinaia di migliaia di euro. Molti politici che avrebbero dovuto evitare questi abusi hanno avuto pure il coraggio di scendere in piazza. La Sogas è stata usata come bancomat da prenditori senza scrupoli, mentre chi doveva controllare non l’ha fatto. Anche il comportamento del sottosegretario Dorina Bianchi fa specie: lei fa parte di questo governo, che ci va a fare dal prefetto di Reggio? Pure il ministro Minniti tace e non si capisce cosa stia facendo per la sua città. Il M5S aveva presentato un’interrogazione specifica sull’aeroporto e aveva ricevuto risposte tranquillizzanti dal ministro Delrio».
«Qui – ha proseguito la deputata 5 stelle – ci sono un centinaio di lavoratori a rischio disoccupazione. La politica ha il dovere di uscire dal management dell’aeroporto e di fare investimenti a lungo termine e non di ricorrere a misure tampone. Quanto a Enac, deve scegliere al più presto una nuova società di gestione che abbia a cuore le sorti di questa città. La Regione, invece, ha il compito di gestire questa fase di transizione e di fare in modo che tutto si svolga per il meglio. Non vogliamo assistenzialismo, vogliamo un aeroporto che funzioni». Dieni ha aggiunto: «Il sindaco di Reggio e il governatore devono mettere gli interessi della città davanti agli interessi del loro partito. Nel 2015, quando tutta la politica locale taceva, il M5S, da forza di opposizione, ha stimolato le istiuzioni a risolvere la crisi del “Minniti”, uno scalo che è passato dai 700 mila passeggeri all’anno del 2008 ai 450mila attuali. Nessuno ci ha risposto. Il M5S – ha concluso la parlamentare – oggi è ancora un piazza e ci mette la faccia. Continueremo a vigilare e nei prossimi giorni presenteremo una nuova interrogazione al governo».
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