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«Occhiuto dica chi paga i suoi delatori»

COSENZA «È necessario fare chiarezza sulla questione dell’acqua a Cosenza». Il leader della coalizione del gruppo “Grande Cosenza” e consigliere comunale Carlo Guccione non fa attendere la sua risp…

Pubblicato il: 16/01/2017 – 11:59
«Occhiuto dica chi paga i suoi delatori»

COSENZA «È necessario fare chiarezza sulla questione dell’acqua a Cosenza». Il leader della coalizione del gruppo “Grande Cosenza” e consigliere comunale Carlo Guccione non fa attendere la sua risposta alle accuse lanciate dal sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, sull’emergenza idrica in città e provincia nel corso di un incontro con la stampa convocata d’urgenza venerdì scorso. Assieme a lui anche il capogruppo della coalizione “Grande Cosenza” in consiglio comunale, Enrico Morcavallo, il capogruppo Pd in Consiglio Damiano Covelli e il consigliere comunale del Pd Bianca Rende.
«Sono stato spinto a convocare questa conferenza – ha detto Guccione incontrando i giornalisti lunedì mattina – dopo aver sentito accuse gravissime pronunciate da Occhiuto. Se – come dice – qualcuno ha pagato delatori contro di lui, faccia i nomi e vada dai magistrati. Ho ascoltato tutta la registrazione della sua conferenza stampa e quello che dice è gravissimo. Occhiuto – ha ribadito più e più volte Guccione nel corso della conferenza stampa – deve fare nomi e cognomi: non si può continuare con la ricerca del sospetto o della giustificazione del complotto. Se non chiarirà, allora significa che, quando parla del problema idrico e del bando sul rilancio delle periferie, non sapendo cosa dire lancia accuse nel mucchio». Sul bando delle periferie, l’ex candidato a sindaco ha spiegato che cosa è successo facendo i conti in base ai finanziamenti del governo: «Da un sindaco architetto mi sarei aspettato che fossimo al primo posto nel bando e non agli ultimi e che venissero trovati i 18 milioni di euro necessari per il progetto. Cosenza difficilmente sarà finanziata».
Guccione ha poi approfondito la questione dell’acqua perché «c’è da capire chi bara: Sorical o il Comune? Sorical ha fornito i dati, l’amministrazione comunale invece non ha offerto numeri utili all’analisi. Il Comune non ha mai contestato le forniture a Sorical, accetta le fatture e in parte non le paga. Non possono essere i cittadini a pagare il prezzo di tutto questo». E ha ricostruito la storia della Sorical: «Fino al 2014 non ci sono stati interventi di nessun tipo. Ne ho già parlato con il vicepresidente Viscomi e penso che sia necessaria una società pubblica, interamente regionale, per la gestione dell’acqua che è un bene pubblico. Su questo sarò inflessibile. Tra l’altro, lo ha confermato anche il referendum sull’acqua pubblica. Sorical va messa in liquidazione. Spero che anche Incarnato faccia chiarezza sulla vicenda. Occhiuto deve andare in consiglio comunale e spiegare ogni cosa. Vogliamo capire quanti allacci abusivi ci sono in città; quante sono le perdite. Servirà ovviamente un cronoprogramma di interventi per risolvere la situazione di emergenza ma si deve pianificare il futuro. Bisogna uscire fuori da questo pressappochismo che intravedo anche nelle istituzioni».
Guccione va oltre, sottolineando che «comunque – ha detto – io non sono tenero nei confronti della Regione, però non ravvedo in questo caso tante responsabilità. In Calabria – ha aggiunto Carlo Guccione – la Sorical ha rappresentato lo specchio del disastro di una classe politica che ha provocato danni enormi: Sorical (Veolia per la parte privata e Regione Calabria per la parte pubblica) nel 2012, quando è stato deciso di metterla in liquidazione, aveva 350 milioni di euro di debiti. Fino al 2014 non è stata nemmeno fatta la manutenzione ordinaria della rete adduttrice. Nessun investimento è stato realizzato per come prevedeva l’accordo sottoscritto da Veolia per l’implementazione e innovazione tecnologica sulla rete adduttrice. Oggi Sorical paga 10 milioni di euro di mutui per il Piano di ristrutturazione del debito. Questi sono solo alcuni dati che restituiscono lo spaccato fedele di quello che è stata la Sorical. Perché Occhiuto sui debiti non ha chiesto conto all’allora governatore Scopelliti?».
Il consigliere regionale ha chiesto che venga «convocato con urgenza un consiglio comunale ad hoc sulla questione. Il sindaco dovrà fornire dati precisi sulla quantità d’acqua dei tre acquedotti della città. È necessario uscire da questa filosofia complottistica».
Per Damiano Covelli «Occhiuto ha solo fatto confusione. Ecco perché – ha aggiunto – bisogna fare chiarezza dal momento che nelle case dei cittadini non scende una goccia d’acqua dai rubinetti già da tempo. Il Comune di Cosenza ha dei debiti con la Sorical. Qualche dirigente, amico di Occhiuto, sussurrava nei corridoi che ci fosse una ritorsione da parte della Sorical perché il Comune è moroso. Ma quando abbiamo chiesto lumi in Commissione, l’assessore Vigna l’ha smentita categoricamente: nessuna riduzione dell’acqua perché non vengono pagate le bollette. Sorical ha solo il dovere di portare l’acqua al contatore del Comune».
Covelli non ha voluto fare una difesa della Sorical ma ha mostrato tabelle e dati per smentire quanto detto dal sindaco: «Occhiuto non può buttare la palla sugli spalti quando è in affanno – ha detto –. Non sono un tecnico, però so che la portata idrica è quella giusta ma nelle case non arriva l’acqua. Si brancola nel buio. Bisogna scoprire dove va a finire l’acqua e individuare le perdite, persino quelle piccole. Sono tre mesi che ho segnalato due perdite: ma chi di competenza ha fatto spallucce spiegando di non poter chiamare le ditte per la carenza di risorse. C’è un problema di allacci abusivi che va verificato e c’è poi c’è la questione del telecontrollo. Il problema dell’acqua a Cosenza c’è sempre stato ma oggi ci sono zone della città i cui rubinetti sono totalmente a secco. Occhiuto si assuma le sue responsabilità».

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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