REGGIO CALABRIA Sequestrato e minacciato con una pistola solo per aver inavvertitamente urtato un uomo al bar. Succede a Feroleto della Chiesa, un pugno di case nascosto nell’entroterra della Piana di Gioia Tauro. E’ il settembre 2015. Ultimo scampolo d’estate, vacanze appena finite e scuola ancora da iniziare. Come ogni giorno, un ragazzino di 15 anni perde tempo al bar con gli amici, una delle poche occupazioni possibili in paese. Si scherza, si ride, magari ci si spintona un po’. Magari si finisce per urtare inavvertitamente qualcuno degli avventori. Uno di loro, un quarantenne del paese, interpreta male la cosa. Molto male. Per lui, è un affronto. E allora prende il quindicenne, lo costringe a salire sulla sua auto e lo porta in un parcheggio in località lontana dal centro abitato. Lì estrae una pistola dal vano portaoggetti, la punta sul ragazzino e lo obbliga a porgergli le scuse per quanto accaduto. Succede tutto nell’arco di una mezz’ora – di terrore puro per il ragazzo – poi riaccompagnato al bar. Il fatto non viene subito denunciato dalla vittima, ma la notizia diviene presto di dominio pubblico in paese e arriva alle orecchie dei carabinieri della locale stazione. Partono le indagini. Il ragazzino viene convocato in caserma insieme ai genitori, si ascoltano i testimoni, e nel giro di un paio di settimane la dinamica dei fatti viene ricostruita. A casa del quarantenne viene trovata anche la pistola. Tutti elementi portati all’attenzione della procura di Palmi, che ha chiesto e ottenuto per il quarantenne un provvedimento di divieto di dimora per sequestro di persona e minacce, eseguito oggi dai carabinieri.
a.c.
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