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«Nessuna condivisione sulla legge sul teatro»

Quella proposta di legge è stata elaborata «personalmente e unilateralmente» e non è affatto in grado di «garantire la tutela, il rilancio e lo sviluppo del teatro calabrese». Dopo aver collaborato…

Pubblicato il: 17/01/2017 – 13:58
«Nessuna condivisione sulla legge sul teatro»

Quella proposta di legge è stata elaborata «personalmente e unilateralmente» e non è affatto in grado di «garantire la tutela, il rilancio e lo sviluppo del teatro calabrese». Dopo aver collaborato «per oltre 14 mesi» con Mario Oliverio, i rappresentanti delle principali compagnie teatrali regionali sono evidentemente delusi dalle scelte del presidente della Regione e della sua giunta, che di recente ha inviato all’esame del consiglio regionale la proposta di legge “Norme per la programmazione e lo sviluppo regionale dell’attività teatrale” approvata dall’esecutivo lo scorso 16 dicembre.
Il dialogo con Oliverio durato più di un anno, insomma, non ha portato alle soluzioni condivise che lo stesso governatore aveva assicurato fossero contenute nella sua proposta. «L’Assemblea permanente del Sistema Teatrale Calabrese, dopo aver collaborato per oltre 14 mesi, incontrando in occasioni pubbliche e non solo il Presidente Mario Oliverio, al fine di giungere ad una proposta di Legge condivisa e in grado di rappresentare le diverse anime e istanze del teatro regionale, non riconosce – mettono nero su bianco gli operatori del settore – questa proposta come quella in grado di garantire la tutela, il rilancio e lo sviluppo del teatro calabrese».
Le compagnie ribadiscono che Oliverio, dopo aver «richiesto e ricevuto la proposta condivisa all’unanimità dall’Assemblea del Sistema Teatrale Regionale, che rappresenta oltre 500 persone tra artisti, tecnici, organizzatori e maestranze varie», ha deciso di inviare al consiglio regionale una proposta «decisa personalmente e unilateralmente, già non condivisa e respinta dall’Assemblea in occasione della riunione pubblica indetta dallo stesso Presidente, presso la “Sala oro” della Cittadella Regionale, il 23 settembre 2016». Gli operatori chiedono dunque al presidente del consiglio regionale Nicola Irto di «sospendere l’iter dei lavori e, nel contempo, di voler garantire in tempi rapidi un incontro tra i rappresentanti dell’Assemblea Permanente del Sistema Teatrale calabrese e i presidenti della III e II Commissione del consiglio regionale». Il documento, che non lascia spazio ad interpretazioni, nonostante Oliverio abbia parlato di «testo ampiamente condiviso dai rappresentanti del settore», è firmato da tutte le compagnie che avevano sottoscritto i recenti appelli – evidentemente caduti nel vuoto – rivolti al presidente della giunta regionale. Tutte, eccetto quelle guidate dai due operatori teatrali che nei mesi scorsi (come rivelato qui) si firmavano come «gruppo di lavoro del presidente» e, alla fine, si erano aggiudicati, direttamente o indirettamente, tutti e tre i progetti finanziati dalla Regione, salvo poi perderne uno dei tre dopo una «rettifica» alla graduatoria da parte del Dipartimento. Una «rettifica» arrivata dopo quasi tre mesi dalla pubblicazione della graduatoria, e dopo che il Corriere della Calabria ha dato notizia del fascicolo d’inchiesta aperto sulla vicenda da Anac e Procura di Catanzaro.

Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it

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