COSENZA È un’altra sonora bocciatura quella che la struttura commissariale riserva all’Azienda sanitaria di Cosenza. Tutto ruota attorno ai concorsi per il reclutamento di medici indetto dall’Asp. Quarantaquattro posti che per Scura e Urbani non possono essere messi a concorso. Il perché il commissario e il suo vice lo mettono nero su bianco in un decreto in cui vengono annullati in autotutela sette delibere dell’Asp guidata da Raffaele Mauro. Secondo la struttura commissariale «i provvedimenti sono stati assunti in violazione delle prescrizioni contenute nel decreto commissariale 107/2015 e che all’interno dei relativi bandi non è stata espressamente prevista la clausola che l’efficacia dell’assunzione è subordinata all’ottenimento dell’autorizzazione da parte della struttura commissariale».
Scura e Urbani, dunque, revocano in autotutela questi atti deliberativi emanati dall’ASP di Cosenza, «… nella parte in cui indicono procedure concorsuali, senza la prescritta autorizzazione della struttura commissariale, interferendo inevitabilmente con i compiti attribuiti al commissario ad acta, volti alla razionalizzazione, oltre che al contenimento quali/quantitativo, della spesa per il personale…».
In buona sostanza, sotto la scure finiscono le procedure di reclutamento per «sei posti di collaboratore tecnico professionale-ingegnere afferente l’Unità operativa di Ingegneria clinica»; «due posti di dirigente psicologo»; «quattro posti di collaboratore tecnico professionale-avvocato»; «ventotto posti di collaboratore professionale sanitario-fisioterapista»; «due posti di dirigente biologo»; «due posti di dirigente ingegnere».
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