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Energia, il gran pasticcio della Regione

CATANZARO Si cerca di correre ai ripari alla Regione dopo il caso sollevato dal Corriere della Calabria sul rischio di revoca del bando per l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica.&nbsp…

Pubblicato il: 21/01/2017 – 6:54
Energia, il gran pasticcio della Regione

CATANZARO Si cerca di correre ai ripari alla Regione dopo il caso sollevato dal Corriere della Calabria sul rischio di revoca del bando per l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica. «Il dipartimento regionale “Sviluppo economico” – si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa della giunta regionale -, al fine di evitare inutili allarmismi e di garantire una corretta informazione per i potenziali beneficiari dell’avviso, precisa che nessuna revoca sarà fatta del bando per l’illuminazione pubblica in preinformazione. 
L’avviso pubblico per l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica è attualmente in preinformazione sul portale regionale “Calabria Europa” al fine di consentire ai comuni interessati, agli operatori del settore ed ai cittadini calabresi di prenderne visione e di proporre eventuali osservazioni e modifiche, modalità innovativa a favore della trasparenza e della condivisione introdotta da questa amministrazione.
Alcune proposte, pertinenti e condivisibili, sono già state tenute in conto dagli uffici regionali che stanno adeguando e integrando il contenuto del bando. 
Quanto alla pretesa impossibilità di “partecipazione ad aziende che non riparino sotto il misericordioso manto della Consip” è opportuno premettere che è la legge sulla spending review a prevedere che le amministrazioni pubbliche possano ricorrere alle convenzioni Consip e che siano comunque obbligate a utilizzarne i parametri di prezzo-qualità, come limiti massimi, per l’acquisto di beni e servizi (art.26 comma 3 della legge n. 488/1999).
L’avviso pubblico, pertanto, prevede due distinte linee di intervento per tener conto di entrambe le ipotesi: la prima destinata ai Comuni che alla data di presentazione della domanda abbiano già aderito alla convenzione Consip servizio luce o già affidato il servizio integrato di conduzione, gestione e manutenzione ad un’impresa autonomamente selezionata dal Comune stesso; la seconda linea di intervento destinata ai Comuni che alla data di presentazione della domanda non abbiano ancora affidato il servizio  integrato relativo all’illuminazione pubblica e non intendano aderire a Consip.
In questo caso le amministrazioni comunali potranno ammodernare gli impianti attraverso la forma classica di appalto pubblico di soli lavori, oppure stipulando un contratto di rendimento energetico (cosiddetto “Epc”) con una Esco selezionata dal Comune. L’adesione alla convenzione Consip è pertanto solo una delle modalità di ammodernamento degli impianti di pubblica illuminazione  prese in considerazione dall’Avviso, che ha lasciato ai comuni calabresi la massima libertà di scelta della forma organizzativa da proporre a finanziamento. 
Anche le dotazioni finanziarie iniziali delle due linee potranno essere oggetto di rimodulazione in funzione del grado di partecipazione su ciascuna linea da parte delle amministrazioni comunali beneficiarie».

***

Più che una precisazione trattasi di una confessione. 
Quella che trovate qui pubblicata, infatti, nella sostanza ammette che se non sarà necessario revocare il Bando energia è solo perché di fatto quello pubblicato sul portale Calabria Europa non è un bando ma una “preinformazione” per tastare il polso di enti e imprese interessate al bando. Direbbero a Napoli: se la va, la va. Se invece se ne accorgono… era uno scherzo.
Diciamo noi che ci hanno provato un’altra volta. E non lo diciamo solo noi. Basta leggere la dichiarazione del consigliere regionale Carlo Guccione per capire che alla stessa conclusione e seguendo autonomo e diverso percorso ci arrivano gli imprenditori che hanno segnalato la cosa e i politici che ne hanno rilevato la pericolosità.
Ciò detto vanno aggiunte alcune considerazioni che solo a un parroco di campagna possono apparire formali. La precisazione-confessione, infatti, ci perviene su carta intestata dell’Ufficio stampa della Regione Calabria ma viene poi “firmata” dal dipartimento Attività produttive. Ovviamente nessun riferimento agli estensori, il documento rimane rigorosamente anonimo: non si conosce il giornalista che lo spedisce e non si conosce il dirigente del dipartimento che lo ha redatto. Anche questo serve a testimoniare la professionalità e la trasparenza che governano le cose nella Cittadella regionale. 
Marchiamo il distinguo firmando questa nota a commento così come abbiamo firmato il pezzo che ha originato l’anonima precisazione-confessione della premiata ditta, lasciando Mario Oliverio a dirigere il traffico.

Paolo Pollichieni

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