REGGIO CALABRIA Una cena con Oliverio – sul fronte catanzarese, vi abbiamo raccontato qui l’episodio – e una ancora più importante, con l’ex ministro Lupi, sul versante reggino dell’inchiesta. Il nome del titolare della delega alle Infrastrutture spunta nel decreto di fermo dell’inchiesta “Cumbertazione”. «A Milano abbiamo una cena con Lupi, con il ministro». «Minchia che bellezza, vedete che potete fare prendete tutto, prendete tutto», si dicono al telefono due imprenditori intercettati dalla Dda di Reggio Calabria in una conversazione riportata dal Fatto Quotidiano e dal Quotidiano del Sud.
Nel decreto di fermo emesso dalla Procura di Reggio, ci sono alcune intercettazioni dalle quali si comprende come gli indagati riuscivano a muoversi liberamente tanto con i boss e gli uomini della cosca quanto con le istituzioni locali e nazionali.
Il 13 maggio di 2013 l’imprenditore Carlo Cittadini, rappresentante aziendale della “Cittadini Srl” (tra gli arrestati), lascia intendere che aziende in odor di mafia siano riuscite a trovare i contatti giusti per entrare nei palazzi della politica.
Nel provvedimento di fermo, firmato dal procuratore di Reggio Calabria Federico Cafiero De Raho, è stata inserita una telefonata in cui all’indagato Giorgio Morabito, Carlo Cittadini «raccontava – scrivono gli inquirenti – che si sarebbe recato a Milano per una cena in cui sarebbe stato presente anche il ministro pro-tempore Lupi Maurizio a capo del dicastero dei Trasporti e delle Infrastrutture». Merito, riportano le testate dei suoi referenti imprenditoriali Giorgio Barbieri e Carlo Cittadini. Quest’ultimo vanta «contatti significativi all’interno del colosso delle cooperative, la CCC» ed è descritto dai pm come «un esponente della cordata romana» che «metteva stabilmente a disposizione dell’associazione la propria impresa, al fine di turbare gare di appalto, prestandosi a partecipare in Ati, percependo a titolo di compenso una percentuale intorno al 2,5 % dell’importo a base d’asta al netto del ribasso».
Lupi, che è uno degli esponenti di punta del Nuovo Centrodestra, non è indagato. I pm di Reggio Calabria, infatti, scrivono che «sebbene dagli atti non emergano elementi per identificare nel ministro il contatto del Cittadini all’interno del ministero, è chiaro che lo stesso godeva di entrature di prestigio al livello della più alta burocrazia dello Stato, essendo ammesso a partecipare ad occasioni conviviali e istituzionali cui prendeva parte il ministro».
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