Ero a Roma, impegnato come Presidente della Commissione Mezzogiorno dell’Anci, quando l’inchiesta della magistratura che ha coinvolto anche la ditta appaltatrice di Piazza Bilotti è esplosa in tutto il suo clamore. Non conosco nel dettaglio il dispositivo giudiziario che ha condotto a determinati provvedimenti, e di norma mi piace esprimere il mio pensiero di fronte a un quadro conoscitivo più approfondito. Per tale motivo ho preferito evitare dichiarazioni a caldo.
Ma il temporaneo silenzio (interrotto subito fra l’altro dalle dichiarazioni del mio vice sindaco, on Jole Santelli) che nasce da queste premesse e dal pieno rispetto per gli organi inquirenti, a cui va il mio plauso e il mio ringraziamento più profondo, purtroppo in taluni casi diventa involontaria sponda per i detrattori di sempre.
Allora non è superfluo sottolineare che l’amministrazione comunale di Cosenza non viene nemmeno sfiorata da questa storia bensì, semmai, è parte lesa di un sistema di corruzione e mafioso più complessivo ed esteso a tutto il territorio regionale che ne blocca di fatto la crescita, e che noi disprezziamo profondamente.
Mi auguro che l’azione della magistratura faccia piena luce sull’intera vicenda e sui reati contestati alle persone coinvolte. Così come spero che, nel contempo, sul piano meramente mediatico, non si macchi l’immagine di un’opera che abbiamo fin da subito voluto ricondurre, con forza, a simbolo di una Politica del fare che è ancora possibile, e a luogo dell’identità e dell’aggregazione in cui vogliamo continuare a vedere i sorrisi della gente che vi si riunisce.
*sindaco di Cosenza
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