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Gratteri: «Abbiamo la migliore polizia giudiziaria del mondo»

SOVERIA MANNELLI «In Italia non si sono finora verificati attentati terroristici perché c’è la cultura del controllo del territorio. Infatti  da noi opera probabilmente la migliore polizi…

Pubblicato il: 22/01/2017 – 20:07
Gratteri: «Abbiamo la migliore polizia giudiziaria del mondo»

SOVERIA MANNELLI «In Italia non si sono finora verificati attentati terroristici perché c’è la cultura del controllo del territorio. Infatti  da noi opera probabilmente la migliore polizia giudiziaria del mondo». È quanto ha sostenuto il procuratore della Repubblica di Catanzaro Nicola Gratteri presentando il suo ultimo libro “Padrini e Padroni. Come la ‘ndrangheta è diventata classe dirigente”, manifestazione con la quale si sono concluse le celebrazione dei 210 anni del Comune di Soveria Mannelli. All’iniziativa, svolta presso la biblioteca “Michele Caligiuri”, era presente, oltre al numeroso pubblico, il prefetto di Catanzaro Luisa Latella e il comandante provinciale dei carabinieri Marco Pecci. La manifestazione – si legge in una nota –  è stata introdotta dai saluti del sindaco Leonardo Sirianni e dagli interventi dell’editore Florindo Rubbettino e del professore dell’Università della Calabria Mario Caligiuri, entrambi amministratori del comune calabrese. «La riforma della giustizia – ha affermato Gratteri – e quella della scuola sono le più importanti e dovrebbero andare a braccetto». Il procuratore ha poi affrontato il tema della legalizzazione della droga, sostenendo che «fa paura uno Stato che consente il male dei cittadini». Nell’occasione ha sostenuto che le politiche finora sperimentate siano fallite, come dimostra anche il recente caso dello stato americano del Colorado. Gratteri ha evidenziato altresì i danni certi che le droghe provocano alla salute, ribadendo come le iniziative di liberalizzazione non intacchino la potenza economica delle mafie. «L’assistenzialismo – ha poi proseguito – è  stato il più grande crimine compiuto contro il Sud poiché ha alimentato direttamente e indirettamente le mafie. Per combattere la criminalità occorre prima di tutto capirla per contrastarla nei suoi falsi miti per poterne comprendere la terribile pericolosità. C’è tanto da fare sul piano culturale – ha detto, spiegando la sua intensa opera di divulgazione della conoscenza della “malapianta” criminale – È un’attività faticosa, ma indispensabile per scuotere le coscienze. Non è vero – ha concluso – che i calabresi siano omertosi: molto spesso non hanno nessuno con cui parlare».  Al termine della presentazione, è stata inaugurata la sezione “Nicola Gratteri” con tutti i libri del magistrato, scritti spesso in collaborazione con il giornalista Antonio Nicaso. In questo modo – conclude la nota –  le pubblicazioni saranno disponibili in modo organico e completo per essere studiate da ricercatori, giovani e cittadini.  

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