Ultimo aggiornamento alle 13:14
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

L'ultima battaglia tra Mangialavori e Morrone

CATANZARO La partita politica più importante per la Regione Calabria mercoledì si è giocata nel Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro. È attesa per le prossime ore la sentenza del Tar che…

Pubblicato il: 25/01/2017 – 15:16
L'ultima battaglia tra Mangialavori e Morrone

CATANZARO La partita politica più importante per la Regione Calabria mercoledì si è giocata nel Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro.
È attesa per le prossime ore la sentenza del Tar che dovrà pronunciarsi su quale consigliere del parlamentino calabrese dovrà lasciare il posto a Wanda Ferro, miglior candidato a presidente sconfitto nella tornata elettorale del 2014. Due sono i consiglieri maggiormente indiziati, entrambi appartenenti allo schieramento forzista: il cosentino Ennio Morrone, penultimo degli eletti con il sistema maggioritario con Forza Italia, e il vibonese Giuseppe Mangialavori, ultimo degli eletti con il sistema maggioritario per la Casa della Libertà.
In udienza, mercoledì, si sono espressi i legali dei due politici, l’avvocato Oreste Morcavallo per Morrone, e Stefano Luciano per Mangialavori.
Secondo l’avvocato Luciano, la Corte costituzionale – che si è pronunciata sulla legge elettorale calabrese che non ha permesso l’entrata della Ferro in consiglio regionale – avrebbe individuato il principio da applicare per individuare il candidato che dovrà cedere il seggio in consiglio. Esisterebbe, in questo procedimento, una dicotomia e si deve porre il problema se deve uscire l’ultimo eletto con il sistema proporzionale in sede circoscrizionale o l’ultimo del sistema maggioritario.
«Nel caso in cui il seggio aggiuntivo non dovesse essere preso in considerazione, la Corte costituzionale ci dice quale sia indirettamente il seggio che deve essere preso in considerazione per fare spazio al miglior perdente», ha detto Luciano.

avvocati tar
(Gli avvocati Stefano Luciano e Oreste Morcavallo)

Ossia, «il seggio che dovrà lasciare il posto al miglio perdente – afferma il legale – è il seggio che ha ricevuto il resto in sede circoscrizionale, quindi il consigliere regionale che è stato eletto in sede circoscrizionale sulla base di liste circoscrizionali concorrenti». Di questa interpretazione, naturalmente, trarrebbe vantaggio Mangialavori. La legge elettorale regionale ha subìto modifiche importanti nel 2010 e nel 2014 «modifiche integrative che hanno scompensato il quadro di cui era portatore la precedente legge». La legge fa una differenza sostanziale tra i consiglieri regionali eletti in sede circoscrizionale che concorrono sulla base di liste circoscrizionali e consiglieri regionali eletti col sistema maggioritario sulla base di liste regionali concorrenti. Quindi c’è una differenza tra chi è eletto in sede circoscrizionale e chi è eletto col sistema maggioritario i cui resti non sono circoscrizionali ma regionali. In particolare la legge regionale calabrese prevede che 24 consiglieri regionali siano eletti in sede circoscrizionale sulla base di liste concorrenti e sono i 24 che alla luce del verbale dell’ufficio centrale regionale hanno goduto dei resti circoscrizionali. E ci sono, poi, sei consiglieri regionali che vengono eletti invece con il sistema maggioritario. Quindi è una quota ex lege. «Il mio assistito il dottore Mangialavori è stato eletto con il sistema maggioritario, quindi rientra tra quei sei consiglieri regionali che sono stati eletti con quella quota ex lege riservata con il sistema maggioritario con i resti regionali e quindi è uno di quei consiglieri che viene eletto sulla base di liste regionali concorrenti». Per cui Giuseppe Mangialavori, secondo il legale, non dovrebbe essere inciso dalla questione inerente l’abbandono del seggio.
Secondo l’avvocato Oreste Morcavallo, però, la Corte costituzionale non ha emanato una sentenza additiva ma si è limitata soltanto ad affermare che nel periodo di prorogatio non è possibile emettere provvedimenti di tipo diverso da quelli che sono i caratteri di urgenza.
Morcavallo sottolinea che Mangialavori è l’ultimo dei sei a cui è stato assegnato il seggio ripartito tra le altre liste. Insomma, è l’ultimo dei proclamati.
Nel caso concreto, quello che si è verificato nelle elezioni regionali del 2014 è quanto si è verificato nel 2010 nel senso che i candidati  a presidente hanno ottenuto più del 60% dei voti e quindi il premio di maggioranza è stato ripartito per metà: tre seggi alla lista della coalizione del presidente vincente e tre seggi alla lista della coalizione perdente. I tre seggi assegnati alla coalizione perdente, ossia quella di Wanda Ferro, sono stati assegnati alla Casa della Libertà, a Forza Italia e al Nuovo centrodestra. Ncd aveva un candidato a presidente diverso, ossia Nico D’Ascola. Il primo seggio assegnato è stato quello a Forza Italia, ossia a Morrone, l’ultimo seggio assegnato è quello della Casa della Libertà di Mangialavori. «Quindi – sostiene Morcavallo – il discorso è matematico: l’ultimo seggio assegnato è quello alla Casa della Libertà, l’ultima cifra depositata è quella di Cdl e quindi il consigliere Mangialavori».
C’è attesa, ora, per la decisione che dovrà adottare la Corte presieduta da Vincenzo Salamone. I legali di Wanda Ferro presenti in aula erano Francesco Pugliano e Valerio Donato per il collega Clarizia. 

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x