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Ferro: «Ora una commissione d'inchiesta»

CATANZARO «La decisione del Tar ha dato seguito a quanto stabilito dalla Consulta, che aveva sancito l’illegittimità della legge elettorale regionale nella parte in cui escludeva l’elezione in cons…

Pubblicato il: 26/01/2017 – 15:03
Ferro: «Ora una commissione d'inchiesta»

CATANZARO «La decisione del Tar ha dato seguito a quanto stabilito dalla Consulta, che aveva sancito l’illegittimità della legge elettorale regionale nella parte in cui escludeva l’elezione in consiglio del cosiddetto miglior perdente. Ho sempre avuto fiducia nel corso della giustizia e sono felice che alla fine di questo lungo iter giudiziario sia stata ripristinata una condizione di legalità costituzionale e di democrazia, e soprattutto sia stato restituito ai cittadini il diritto di essere rappresentati da chi ha avuto il preciso mandato di guidare l’opposizione al governo regionale». Così Wanda Ferro a poche ore dalla sentenza del Tar che le ha assegnato un posto in consiglio regionale.
«Insieme alla soddisfazione – prosegue – c’è però grande amarezza per gli oltre due anni trascorsi dal voto, un lungo periodo nel quale mi è stato impedito di esercitare il ruolo che mi è stato affidato dai cittadini, e per il fatto che non è stata ad oggi fatta piena chiarezza sulle responsabilità di quanto avvenuto sul finire della precedente legislatura, che vanno evidentemente ricercate anche nell’operato di precisi settori della burocrazia regionale. Per questo auspico la costituzione di una commissione di inchiesta all’interno del consiglio regionale che ricostruisca ruoli e responsabilità nella stesura di un testo di legge palesemente incostituzionale, che ha creato un vulnus gravissimo nella composizione dell’assemblea. Bisogna prendere atto con rammarico, e su questo non posso che concordare con le parole del presidente della Prima sezione del Tar Vincenzo Salamone, del fatto che siano stati ancora una volta i giudici a doversi sostituire alla politica nella scrittura di una legge elettorale. Una legge, aggiungo, che per la sua importanza deve essere pienamente funzionale ai principi di democrazia e non agli interessi di chi governa o ai calcoli di chi aspira ad essere rieletto».
«Ringrazio – aggiunge Ferro – ancora una volta i tanti calabresi che mi sono stati accanto in questi anni e che mi hanno sempre sostenuto e dato forza, così come ringrazio la stampa che non ha mai abbassato i riflettori su questa vicenda, evidentemente comprendendo che la posta in gioco riguardava non la semplice assegnazione di un seggio, ma l’affermazione della piena legalità delle istituzioni e la tutela dei principi di democrazia. Rivolgo ancora un ringraziamento al collegio difensivo che mi ha rappresentato davanti al Tar e alla Consulta, composto dagli avvocati Valerio Donato, Francesco Pullano, Francesco Saverio Marini e Angelo Clarizia».
«In ultimo, ma non certo per importanza – conclude la neo consigliera regionale -, esprimo profondo dispiacere per l’esclusione dal Consiglio di Giuseppe Mangialavori, che ho sempre avuto vicino e che apprezzo per le sue grandi doti morali oltre che per le sue qualità professionali e politiche. In questi anni Mangialavori ha dimostrato di sapere svolgere il proprio ruolo di consigliere di opposizione con competenza e coerenza, raccogliendo sempre grande fiducia e consenso attorno alle proprie iniziative, e dimostrando di rappresentare una grande risorsa non solo per Forza Italia e il centrodestra, ma per l’intera Calabria».

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