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Forza Italia al cupio dissolvi

CATANZARO È a Palazzo Spada che guardano adesso i colonnelli calabresi di Forza Italia. È lì, al Consiglio di Stato, che il ponte di comando azzurro spera di trovare giustizia. Da Jole Santelli a R…

Pubblicato il: 26/01/2017 – 15:33
Forza Italia al cupio dissolvi

CATANZARO È a Palazzo Spada che guardano adesso i colonnelli calabresi di Forza Italia. È lì, al Consiglio di Stato, che il ponte di comando azzurro spera di trovare giustizia. Da Jole Santelli a Roberto Occhiuto, dall’altro Occhiuto (Mario) a Wanda Ferro, è un coro unanime: Giuseppe Mangialavori deve essere riabilitato nella sua funzione di consigliere regionale. Disarcionato dal Tar, per far posto all’ex presidente della Provincia di Catanzaro, il giovane medico vibonese è diventato l’oggetto del desiderio dei vertici forzisti. Spiega Jole Santelli: «La politica calabrese ha bisogno di persone oneste, perbene e dedite all’interesse dei cittadini come Peppe Mangialavori. E per questo confidiamo che il Consiglio di Stato possa ribaltare questa sentenza, come è avvenuto per diverse, molte circostanze che hanno riguardato la Regione Calabria». Nei colloqui informali, la coordinatrice è ancora più tranchant: «Sono abituata a decisioni del Tar che difficilmente sono lontane dagli interessi della giunta regionale in carica». La teoria del sospetto, insomma. Agitata contro Ennio Morrone, il consigliere a cui i giudici amministrativi hanno salvato la poltrona al posto di Mangialavori. E avallata da Roberto Occhiuto, altro big del partito: «Resto fiducioso sul fatto che il Consiglio di Stato possa ribaltare la decisione del giudice amministrativo di prime cure e restituire alla Calabria un consigliere regionale perbene, apprezzato anche dagli avversari politici».

Il punto, però, è tutto politico. A Morrone, che da Forza Italia è stato allontanato da circa un anno, non si perdona il “tradimento” di Cosenza, con la sfiducia al sindaco-architetto e la fine anticipata di quella legislatura. È quello il punto di rottura, profondo, tra le due fazioni. Il solco si è allargato con il passare dei mesi e ora è difficile prevedere come sarà la coabitazione dentro lo stesso gruppo nell’Astronave.

Già, perché di abbandonare il gruppo di Forza Italia in consiglio regionale, nonostante la vicinanza ai verdiniani di Ala («ma io mi pregio soltanto dell’amicizia di Galati e Verdini»), Morrone non ne ha intenzione: «Ci provino pure a mandarmi via, voglio vedere cosa adotteranno per riuscirci». Insomma, si respira un clima da separati in casa. Per Santelli ci sono parole di fuoco: «Nutro affetto stima per il collega Mangialavori, ma vorrei capire perché Jole Santelli pensa che io ed il collega Salerno non siamo persone degne e oneste. La sfido a dimostrare quanto dice. Per me parla il casellario giudiziario». Controreplica della deputata: «Se dico che Mangialavori è persona perbene e seria perché Morrone si sente chiamato in causa in senso negativo?».
Diatribe, certo. Che danno però il senso dello spappolamento in casa azzurra. Un altro dei vicecoordinatori del partito come Nino Foti, fiutata l’aria, preferisce tenersi a distanza dalle roventi polemiche di queste ore. E lo stesso intende fare pure Wanda Ferro, interessata più che altro ad alzare il profilo dell’opposizione in consiglio regionale.

Resta sempre il territorio bruzio che appare una polveriera. Ancora Morrone: «Si pretende di dare lezione di moralità a chiunque e poi non si riesce a mettere su una lista in grado di competere alle elezioni provinciali. C’è o no qualche problema politico?». Il dem Franco Iacucci incassa e ringrazia: magari ci fosse solo Morrone a tirargli la volata. A sostenerlo nelle elezioni in programma domenica (Consiglio di Stato permettendo) c’è anche il coordinatore provinciale di Forza Italia. Si chiama Giuseppe Graziano e siede pure in consiglio regionale.

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it

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