CATANZARO Partiamo dalle certezze: i dipendenti della Regione Calabria posseggono importanti coperture sanitarie. In Cittadella, lo scorso 16 dicembre, è stato inaugurato dal governatore Mario Oliverio un ambulatorio infermieristico dotato di ogni comfort: 2 stanze, 2 bagni con sala d’attesa annessa, un carrello per le emergenze con defibrillatore, bombola di ossigeno, maschere, aspiratore, sfigmomanometro, fonendoscopio, strumentazione per elettrocardiogramma.
Non bastasse, ai lavoratori della Regione è assicurato, lo prevede la legge, anche un altro sevizio: quella del medico competente per la sorveglianza sanitaria. Dal 4 aprile tale incarico è coperto da Ottorino Zuccarelli, dipendente dell’Asp di Cosenza e politico di lungo corso. Sindaco di San Fili fino al 2015 e per diversi mandati, è stato anche consigliere provinciale del centrosinistra durante la presidenza Oliverio. Zuccarelli, uno dei sanitari di maggiore esperienza dell’Azienda sanitaria bruzia, è attualmente sotto processo a Cosenza per truffa e falso in atto pubblico. Al medico in orbita Pd la Procura contesta il riconoscimento di invalidità, con la complicità di funzionari e impiegati del distretto sanitario di Rende, senza che venisse investita la competente commissione collegiale. E poi la truffa perché avrebbe attestato la propria presenza in ufficio facendo timbrare i cartellini marcatempo ad altre persone. Episodi documentati in una serie di video girati con telecamere nascoste e sfociati in un’indagine che nel 2010 portò all’arresto dello stesso Zuccarelli.
LA PROCEDURA DI NOMINA Alla nomina dell’ex direttore sanitario del distretto “Jonio Sud” dell’Asp si arriva al termine di un iter tortuoso. Avviato dopo l’iniziale nomina e la repentina rinuncia di Silvana Angela Emilia De Filippis, dirigente interno della Regione. Per evitare un periodo «di scoperta – si legge nel decreto di affidamento dell’incarico – nella gestione del servizio si sorveglianza sanitaria e in assenza di una figura interna che possa assumere la relativa qualifica, si palesa necessario ricorrere a un libero professionista esterno». Detto, fatto. L’offerta di Zuccarelli, che effettua prestazioni in attività libero-professionale intramoenia, risulta quella «economicamente più vantaggiosa a fronte dei medesimi servizi offerti».
Nel mandato affidato al medico ci sono 230 visite al personale amministrativo, altrettanti test per la vista, 50 visite al personale non amministrativo, altrettanti esami ematochimici con prelievo venoso e 17 “drug test urine”. Insomma, uno screening completo. Costo complessivo: 13.500 euro. Una somma liquidata a Zuccarelli con un decreto dello scorso 13 dicembre.
LE PROROGHE Quello che doveva essere un incarico semestrale straordinario, in realtà, rischia di allungarsi notevolmente. E ciò perché la Regione non riesce a «provvedere in tempi solleciti alle procedure di gara per il servizio di gestione integrata della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro». Di qui diventa «necessario procedere all’affidamento diretto per soli tre mesi». Il prescelto è ancora una volta Zuccarelli. La spesa prevista e non ancora liquidata è di 7500 euro. Anno nuovo, procedura rinnovata? Nemmeno per sogno. Il 5 gennaio arriva un’altra proroga di 45 giorni dell’incarico per il medico di San Fili. Il mandato, «comunque suscettibile di revoca a seguito dell’esito della manifestazione di interesse» rivolta ai dipendenti inseriti nel ruolo organico della giunta regionale, scadrà il 18 febbraio. Le somme stanziate ammontano a 3700 euro. Il totale fa poco meno di 25 mila euro. Non proprio bruscolini per il dottore cresciuto all’ombra del Pd.
Antonio Ricchio
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