Egregio direttore,
letta la nota del presidente dell’associazione articolo 32 in materia di registro tumori mi corre l’obbligo di fare qualche precisazione al fine di poter fornire ai cittadini calabresi fatti e circostanze su cui formarsi la giusta opinione sulla vicenda.
La commissione che presiedo in data 24 gennaio ha discusso, in un apposito punto posto in testa all’ordine del giorno, lo stato di attuazione della legge n.2/2016 che, con buona pace di Rossino, disciplina la materia del registro tumori. La necessità di questo step di verifica nasce proprio dalla volontà univoca ed unanime della medesima commissione di vigilare sul percorso che sta portando la nostra regione alla normalità in una materia così delicata. Vorrei però ricordare a tutti il punto dal quale siamo partiti in questa legislatura.
Al mio insediamento ho trovato la segreteria della commissione sanità letteralmente inondata da petizioni popolari e da richieste di audizione, che segnalavano la totale inadeguatezza del sistema calabrese del registro tumori, fatta eccezione che per la realtà provinciale di Catanzaro. Abbiamo immediatamente affrontato il tema e potuto così verificare che la materia era normata esclusivamente da una delibera della giunta Loiero del 2010, di fatto pressoché totalmente inattuata e tecnicamente priva di forza di legge, e che per porre rimedio alla totale inerzia regnante sul punto unico atto redatto nella scorsa legislatura era una proposta di risoluzione approvata in commissione e mai arrivata in aula.
A fronte di ciò la scelta immediatamente abbracciata dal collega Giuseppe Giudiceandrea di depositare una organica proposta di legge, poi discussa ed approvata dal consiglio regionale. Nel corso di questo anno è stata, grazie alla legge istitutiva, così costituita la commissione regionale, sono stati uniformati i sistemi informatici, sono state implementate le procedure previste dai protocolli nazionali airtum.
E veniamo all’esito dei lavoro dell’ultima commissione. Al di là delle legittime opinioni ed a forse fisiologici disfattismi, ciò che abbiamo registrato dalla viva voce e dai documenti depositati dai direttori generali e dai responsabili dei registri ambito per ambito, ci dice che proprio martedì si è conclusa la procedura per l’accreditamento dell’ambito di Crotone/Cosenza (parliamo di circa 900.000 abitanti), che è già accreditato Catanzaro, che è in avanzato stato di analisi ed accreditamento airtum Reggio Calabria.
Da qui la considerazione finale. Vi è grande orgoglio per il lavoro costruito e fondato motivo di ritenere che, nel giro dei pochi mesi necessari per concludere le operazioni di accreditamento di Reggio Calabria, al netto del ritardo accumulato dalla sola Vibo Valentia, arriveremo molto presto a superare una copertura di oltre l’80% del territorio ovviamente con riferimento all’unico dato che conta, vale a dire l’accreditamento Airtum.
Altra questione è ovviamente quella degli screening, materia sottratta purtroppo ai nostri diretti poteri di gestione, per la quale peraltro a stretto giro, attivando i nostri poteri d’indagine e d’inchiesta, daremo informazioni come sempre lineari, corrette e documentate su andamento, criticità e copertura del servizio. Tanto dovevo non per rispondere ad alcunché ma, ribadisco, per dovere di chiarezza e senso delle istituzioni che rappresento.
*Presidente commissione Sanità consiglio regionale
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