Ultimo aggiornamento alle 16:33
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Sanità, il Pd non vuole Oliverio commissario

ROMA Non i grillini e nemmeno la Lega. Non Forza Italia e nemmeno la ministra alfaniana della Salute Beatrice Lorenzin. Lo stop alla nomina di Mario Oliverio a commissario per la sanità calabrese …

Pubblicato il: 26/01/2017 – 17:14
Sanità, il Pd non vuole Oliverio commissario

ROMA Non i grillini e nemmeno la Lega. Non Forza Italia e nemmeno la ministra alfaniana della Salute Beatrice Lorenzin. Lo stop alla nomina di Mario Oliverio a commissario per la sanità calabrese arriva dal Pd. Più precisamente da quella minoranza dem che ha sempre contestato «il cambio di rotta» della maggioranza renziana. In un emendamento al decreto Milleproroghe, presentato in commissione Affari istituzionali del Senato, che potrebbe essere votato la prossima settimana,  si tenta di «differire l’entrata in vigore della norma che permette ai presidenti di Regione di essere nominati commissari alla Sanità». In buona sostanza, si tratta di un escamotage per bloccare la norma pro Oliverio (e De Luca) inserita nell’ultima legge di Bilancio, approvata dal Senato senza possibilità di modifiche per via della crisi di governo aperta dopo le dimissioni del premier Matteo Renzi. Il nuovo emendamento reca le firme di Nerina Dirindin, Maria Cecilia Guerra, Paolo Corsini, Silvio Lai, Gianpiero Dalla Zuana, Maria Grazia Gatti, Manuela Granaiola, Annalisa Silvestro e Maurizio Migliavacca. Tutti parlamentari che non professano l’ortodossia renziana. Migliavacca poi, per lungo tempo uno dei più fedeli collaboratori di Pier Luigi Bersani, vanta un rapporto di solida collaborazione politica con Oliverio. Alzi la mano chi non ricorda i tempi in cui Oliverio e Migliavacca (per il tramite di D’Attorre) governavano il Pd calabrese.
Ma tant’è. «Abbiamo presentato l’emendamento – spiega la senatrice Guerra – perché è stato proprio il Partito democratico a fare la battaglia per distinguere le due figure. E questo perché si presuppone che quando un governo decide di inviare un commissario ad acta lo faccia perché ci sia una manifesta incapacità da parte dell’istituzione e quindi è strano affidare il commissariamento a chi viene commissariato. Nel caso di Oliverio si tratta di aver ereditato una situazione disastrosa da altre amministrazioni, ma credo sia giusto tenere distinte le responsabilità».
Una doccia fredda per il governatore Oliverio. Che tutto poteva aspettarsi, anche mettere in conto un attacco dal fronte renziano dopo il flop al referendum, ma non certo di essere messo nel mirino da quella fronda di parlamentari che come lui arriva dall’universo diessino. 

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x