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Droga tra Calabria e Colombia, dieci condanne

CATANZARO Dieci condanne, sei assoluzioni e un non luogo a procedere. È questo il bilancio della sentenza emessa venerdì dal gup del tribunale di Catanzaro, Giuseppe Perri, nell’ambito del processo…

Pubblicato il: 27/01/2017 – 15:19
Droga tra Calabria e Colombia, dieci condanne

CATANZARO Dieci condanne, sei assoluzioni e un non luogo a procedere. È questo il bilancio della sentenza emessa venerdì dal gup del tribunale di Catanzaro, Giuseppe Perri, nell’ambito del processo “Overing” che prende le mosse dall’operazione che a luglio 2015 sgominò un’organizzazione dedita la traffico internazionale di stupefacenti. Le condanne più pesanti sono andate ai vertici dell’organizzazione ossia i fratelli Fabrizio e Francesco Cortese, rispettivamente condannati a 15 e 14 anni di carcere. E a Domenico Cino, 16 anni di reclusione. Lo scorso 10 ottobre il sostituto procuratore della Dda, Camillo Falvo, aveva chiesto per gli imputati pene severe per un totale di circa 177 anni di carcere.
Le altre condanne sono state comminate a Elio Dell’Unto, 6 anni e 36mila euro di multa; Agostino Di Barbora, 4 anni, e 24 mila euro di multa Piratoba Garnica, 4 anni e 24 mila euro di multa; Rocco Logozzo, 6 anni e 32 mila euro di multa; Saverio Patania, 5 anni e 24 mila euro di multa; Tabares Ochoa Alberto Jaime, 5 anni e 24 mila euro di multa; e infine al collaboratore di giustizia Domenico Trimboli, 5 anni di reclusione. 
Essenziale per le indagini fu la collaborazione di Trimboli che, arrestato in Colombia a maggio 2013, decise di pentirsi. Trimboli fungeva da raccordo tra i colombiani e l’organizzazione calabrese capeggiata dai fratelli Cortese e legata alla cosca Mancuso di Limbadi.
Il gup ha stabilito, poi l’assoluzione di Giuseppe Foti, Salvatore Jacopetta Tommaso Loccisano, Dritan Pane, Roberto Piras, Claudio Timperi e non doversi procedere per Luigi Cherubino Figini.

L’INDAGINE E GLI INFILTRATI Le indagini di Overing sono state condotte dai carabinieri del Ros, coordinati dalla Dda di Catanzaro. Importante, per meglio addentrarsi nella struttura criminale, è stata la creazione, da parte dei militari del Ros, di una società fittizia di import export, la “Ligure Servizi srl”, nella quale erano infiltrati i sottufficiali Maurizio Amico e Roberto Longo, titolare della società. I due militari sotto copertura si sono messi in contatto con i sudamericani che erano alla ricerca di una ditta italiana compiacente disposta ad acquistare il carico legale di copertura. La struttura sotto copertura dei Ros era riuscita ad avviare rapporti con la Plastiquimica sudamericana, di Bogotà, attraverso la quale avrebbe dovuto ricevere il carico di cocaina. Un’operazione che ha permesso, tra le altre cose, il sequestro di 570 chili di cocaina all’interno del porto di Cartagena. All’interno dell’organizzazione colombiana vi era anche il broker Correa Gonzales, condannato nel 2011 a 22 anni di carcere per traffico internazionale di stupefacenti. 
La cocaina, purissima, arrivava in Europa dalla Colombia e dal Venezuela grazie a corrieri che la facevano viaggiare nei container, la scioglievano e ne imbevevano vestiti e stoffe, la trasportavano nei vani motore delle barche o attraverso persone capaci di ingerire fino a un chilo di ovuli.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

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