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Gentile: «Grazie a Gratteri per quello che farà»

CATANZARO «Ci sono diverse buone ragioni per complimentarsi con il procuratore distrettuale Nicola Gratteri e il procuratore Cafiero de Raho, dopo le operazioni messe a segno nell’ultima setti…

Pubblicato il: 27/01/2017 – 14:05
Gentile: «Grazie a Gratteri per quello che farà»

CATANZARO «Ci sono diverse buone ragioni per complimentarsi con il procuratore distrettuale Nicola Gratteri e il procuratore Cafiero de Raho, dopo le operazioni messe a segno nell’ultima settimana, muovendo dall’ultima, che infligge un colpo senza precedenti al narcotraffico diretto dalla ‘ndrangheta, ma senza trascurare quella che, sequestrando 37 aziende, evidenzia quanto allarmante sia l’infiltrazione delle cosche nel tessuto imprenditoriale calabrese». Lo afferma in una nota il sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico Antonio Gentile.
«Una di queste ragioni – prosegue – risiede nei numeri stessi dell’operazione contro i narcos: trenta tonnellate di cocaina sono, in termini economici, più di una manovra finanziaria ed è imperdonabile il fatto che tale lavoro sia quasi sparito dalle cronache nazionali. L’altra sta nell’anello di congiunzione che lega l’inchiesta sul traffico internazionale di droga a quella sul reimpiego di capitali sporchi per corrodere e corrompere aziende e imprese impegnate in appalti pubblici. Il ruolo svolto da clan storici come quello dei Piromalli, testimonia il rischio che oggi le istituzioni democratiche stanno correndo in Calabria. Di questo occorre ringraziare Gratteri per il lavoro svolto e che svolgerà, ma non basta se poi la politica non provvede a fare quanto di sua competenza. Sta alla politica, infatti, alzare la guardia contro le infiltrazioni, evitare che gli appalti finiscano nella direzione sbagliata, contrastare le devianze di una burocrazia che fa scempio delle regole di un veramente libero mercato. Da calabrese ancor prima che da uomo politico e, in questa fase, rappresentante del governo, sento forte il timore per quanto sta accadendo. Le indagini rivelano scenari impensabili e rispetto a tale allarme la politica deve parlare un linguaggio unico e coerente. È bene che un dibattito pubblico venga dedicato a tutto questo, chiamando tutti e ciascuno alle proprie responsabilità. È quanto mi impegno a fare coinvolgendo quanti hanno voglia di essere solidali nei fatti e non con le sterili parole rispetto all’attività intrapresa dalla magistratura».

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