COSENZA A pochi giorni dal ritorno delle due squadre del Soccorso alpino calabrese impegnate sul fronte del disastro abruzzese, il consiglio regionale approva una legge che riconosce ufficialmente il ruolo del Soccorso e ne sostiene la presenza sul territorio. Una legge in verità attesa da tempo, che adegua la Calabria alle altre molte Regioni che già avevano tra le loro leggi un capitolo di spesa per gli interventi in ambienti impervi, il cui ambito di azione è esclusivo dei volontari del Soccorso alpino.
Luca Franzese, presidente regionale del Soccorso calabrese, è comprensibilmente soddisfatto per l’esito di questa battaglia condotta nel corso di ben cinque anni, durante i quali è stato necessario sensibilizzare le forze politiche e l’opinione pubblica, spiegare loro quale sia il ruolo del Soccorso alpino e quale importanza abbia l’avere sul territorio persone preparate, addestrate e pronte ad intervenire in caso di necessità. L’approvazione di questa legge arriva – quasi simbolicamente – nel mezzo dell’intervento del Soccorso nazionale in Abruzzo, durante il quale i calabresi hanno dato un importante contributo. Infatti da qui sono partite due squadre, provenienti dalle Stazioni del Pollino, della Sila e dell’Aspromonte. In Abruzzo i volontari calabresi hanno dato il cambio ai membri delle squadre lombarde e sono stati impegnati nel territorio di Teramo, specificatamente nel garantire il soccorso, ma soprattutto nel provvedere all’approvvigionamento di viveri, carburante e medicine le molte contrade rimaste ancora isolate e tuttavia abitate.
Nei giorni trascorsi in Abruzzo le squadre calabresi sono state impegnate in venti interventi di vario genere, ed è stato nell’ambito di questi compiti che i membri del Soccorso alpino calabrese sono stati chiamati a una missione delicata. Infatti da molti giorni in una zona isolata e ancora non efficacemente raggiunta, c’erano due novantenni, fratello e sorella, rimasti prigionieri nella loro casa assediata dalla neve. I due anziani erano senza telefono, né luce e avevano bisogno di farmaci, essendo dipendenti dall’insulina. Ma le vie per arrivare alla loro casa non erano praticabili in nessun modo e così sono intervenuti i tecnici calabresi, Mario Stocchetti, Ernesto Perri, Francesco Mazzei, Tonino Bonanata, Antonio De Rasis, Domenico Bloise, Vincenzio Repaci, Enzo Pardo coordinati da Luca Franzese, che con gli sci ai piedi e trascinando le speciali barella da neve, hanno raggiunto i due anziani. Posti al sicuro all’interno delle apposite barelle, i due novantenni son stati portati in salvo e consegnati ai medici. Al loro ritorno a casa i membri del Soccorso calabrese hanno trovato la buona e attesa notizia dell’approvazione della nuova legge regionale sul Soccorso in montagna.
Michele Giacomantonio
m.giacomantonio@corrierecal.it
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