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Game over per Antonino Pesce – IL VIDEO

GIOIA TAURO Doveva incontrare moglie e figli ma a fare irruzione sono stati i carabinieri. È finita così la latitanza di Antonino Pesce, 34 anni, reggente dell’omonimo clan di Rosarno, ricercato da…

Pubblicato il: 29/01/2017 – 6:33
Game over per Antonino Pesce – IL VIDEO

GIOIA TAURO Doveva incontrare moglie e figli ma a fare irruzione sono stati i carabinieri. È finita così la latitanza di Antonino Pesce, 34 anni, reggente dell’omonimo clan di Rosarno, ricercato dal luglio scorso e arrestato la notte scorsa con le accuse di associazione a delinquere e traffico internazionale di stupefacenti. Il latitante era da poco arrivato nella casa di Gioia Tauro in cui doveva incontrare moglie e figli, quando hanno fatto irruzione i militari. Immediatamente, l’uomo ha cercato di disfarsi di una pistola semiautomatica, lanciandola dalla finestra, per poi farsi ammanettare. Recuperata di carabinieri, secondo le prime analisi l’arma è risultata rubata a Civitanova Marche nel 2015, perfettamente funzionante e completa di caricatore e munizioni, ma adesso gli accertamenti tecnici dovranno dire se ha sparato e quando. 

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Nonostante la giovane età, Pesce è ritenuto il reggente dell’omonimo clan. Arresti e processi hanno assottigliato i ranghi dell’organizzazione lasciando a lui lo scettro del comando. Era lui a gestire l’importazione di cocaina per conto del clan, come ad amministrare gli affari leciti ed illeciti di famiglia per assicurare il mantenimento agli uomini del clan detenuti e alle loro famiglie. Insieme a lui è stato arrestato Tonino Belcastro, 53 anni, accusato di favoreggiamento personale.

LA FUGA L’operazione “Vulcano”, alla quale era sfuggito Antonino Pesce, il boss arrestato stamani dai carabinieri dopo oltre sei mesi di latitanza, aveva portato i finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria a scoprire un nuovo modo di importazione della cocaina dal Sudamerica. La droga, infatti, veniva scaricata in mare aperto da una cargoship ad imbarcazioni più piccole. Grazie alle indagini condotte dal Nucleo di Polizia Tributaria – Gico sezione Goa, inoltre, era emerso che l’organizzazione, gestita dalle cosche di ‘ndrangheta Molè, Piromalli, Alvaro e Crea, era riuscita ad assoldare il comandante della nave “Msc Poh Lin”, appartenente alla compagnia marittima Msc, che effettua la tratta “California Express” approdando nei porti panamensi di Balboa e Cristobal che, secondo gli investigatori, rappresentano i principali centri di smistamento internazionale della cocaina. In quella occasione la nave era stata posta sotto sequestro all’arrivo nel porto di Gioia Tauro. Durante i controlli sui 1.500 container che la nave trasportava, i finanzieri trovarono 83 chili di cocaina.

«VI È ARRIVATA LA CHIAMATA?» «Vi è arrivata la chiamata?». Così Antonino Pesce, il latitante arrestato stamani, si è rivolto ai carabinieri che hanno fatto irruzione nell’appartamento in cui si trovava, pensando di essere stato tradito da qualcuno. Ma in realtà, nessuna soffiata è giunta ai carabinieri della compagnia di Gioia Tauro che sono risaliti a lui grazie alla conoscenza del territorio e ad indagini tecniche. Gli investigatori, infatti, già dal luglio scorso, dopo che si era reso irreperibile ad un provvedimento di fermo, avevano iniziato a controllare i movimenti di familiari e conoscenti tra Rosarno, suo paese natale, e Gioia Tauro, dove era il centro dei suoi interessi criminali per via dell’importazione di cocaina. È stato così che i carabinieri hanno individuato l’appartamento in cui è stato bloccato.
La svolta c’è stata negli ultimi due giorni, quando sono stati notati strani movimenti nei pressi dell’abitazione dove i carabinieri sapevano dovesse vivere solo Tonino Belcastro, di 53 anni, proprietario della casa. Gli investigatori hanno così iniziato servizi di osservazione a distanza con l’uso delle telecamere e della zona circostante. Avuta la quasi certezza della presenza di Pesce, la notte scorsa è scattato il blitz. Al momento dell’irruzione, nell’appartamento, oltre a Pesce e Belcastro, c’era la compagna insieme ai due figli di 3 anni e sei mesi.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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